Centuriazione romana

Prima dell’arrivo di Roma, questo tratto di pianura dei Veneti doveva essere in gran parte ricoperto da boschi di carpini e querce interrotti da modesti insediamenti abitativi. Questi diradati nuclei abitati erano cinti da aree più o meno estese coltivate a grano, miglio, orzo che, assieme alla caccia ed alla raccolta (attuate negli ampi boschi circostanti), soddisfacevano al fabbisogno delle popolazioni dei piccoli villaggi indigeni.

Fonte:
Vedelago oltre il paesaggio 
di G. Bortolazzo, G. Lanaro, L. Morao, A. Vettoretto 1986
a cura della Cassa Rurale ed Artigiana di Vedelago

A partire dalla metà del II secolo A.C., i romani tagliarono il territorio con la costruzione di importanti arterie viarie quali la via Postumia, via consolare che collegava Genova ad Aquileia e che passa immediatamente a sud del territorio di Barcon e la via Aurelia che collegava Asolo a Padova. La Postumia era di fondamentale importanza per la politica economica e militare di Roma e la necessità di garantirne la manutenzione, di preservarla da improvvise incursioni nemiche e l’usanza di distribuire terreni ai veterani come compenso per i servigi resi a Roma, decretò la nascita di una fitta rete di insediamenti lungo il suo tracciato.

Tracce della centuriazione nel territorio.

La creazione della centuriazione romana

Venne così creata la centuriazione identificata con il nome di Agro Centuriato di Asolo. Gli agrimensori romani (gli odierni geometri) suddivisero il territorio in linee parallele (i limites) distanti tra loro 750 metri (21 actus) prendendo come riferimento la Postumia come direttrice est-ovest (decumano) e l’Aurelia come direttrice nord-sud (kardo). Il territorio così organizzato ricordava una scacchiera formata da aree perfettamente quadrate (centurie) che suddividendole ulteriormente da linee ortogonali (interlimites) venivano poi consegnate ai coloni. Il quantitativo di terreno spettante ad ogni nuovo venuto dipendeva da varie ragioni, ma l’area minima misurava 2 jugeri (5.046 metri quadrati).

Migliaia di nuovi coloni cominciarono un’opera di trasformazione del territorio che da incolto e prevalentemente boschivo fu disboscato, dissodato e preparato per la semina. La centuriazione romana fu una vera e propria pianificazione agraria, progettata e studiata tenendo conto dei dettagli geografici, morfologici, idrici.

La centuriazione ed il sistema irriguo

Nel corso dei secoli, con l’avvento della Repubblica di Venezia, i canali di irrigazione (fossi) che tramite il canale Brentella portava l’acqua del Piave per bagnare i terreni coltivati, vennero tracciati seguendo l’antica scacchiera romana. La geometria della centuriazione venne ulteriormente marcata dalla presenza delle siepi piantate ai margini delle proprietà che avevano la duplice funzione di delimitarne i confini e fornire legna da lavoro o da ardere.

Il territorio di Barcon fu interessato da un successivo ridisegno del reticolo con uno scarto angolare di circa 6° rispetto alla centuriazione romana.
La nuova suddivisione agraria, volutamente non coincidente con la precedente, andava così a cancellare preesistenti diritti sui terreni.

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