Vittorio Tessari

Vittorio Tessari

Vittorio Giovanni Gaetano Antonio Tessari
(Castelfranco Veneto, 7 ottobre 1860 – Mira il 17 marzo 1947)

Vittorio Tessari, Venezia

Vittorio Tessari, 1887.
San Biagio, tela centinata per altare, chiesa parrocchiale di Barcon.

1860 – Nasce a Castelfranco Veneto il 7 ottobre 1860, figlio di Marziale e Anna Bacco (sposati il 22 settembre 1853, furono entrambi indicati con la dicitura “cattolici possidenti”). Battezzato il 13 ottobre nella chiesa di Santa Maria della Pieve, era il sesto di sette fratelli, dei quali l’ultimo, Romolo pure pittore

1876 – Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove segue con particolare interesse le lezioni di Eugenio de Blaas.

1883 – Al concorso accademico di composizione, è premiato con l’opera Socrate che esorta Alcibiade a cangiar metodo di vita. Riceve, inoltre, anche un premio al corso speciale di disegno ed una menzione di I° grado al corso speciale di ornato. Conclude il corso degli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e consegue la patente d’insegnante di disegno.
Divide lo studio di Palazzo Rezzonico a Venezia con l’amico coetaneo Luigi Cima.

1887 – Alla Mostra Nazionale della Città di Venezia espone In attesa del marito, Verso sera, Ti me ne conti de bele!.
L’indirizzo dato in questa occasione agli organizzatori della mostra è ancora quello di Palazzo Rezzonico a Venezia.
Il 7 maggio, a Venezia, sposa Maria Solveni, originaria di Mira.

In quest’anno Vittorio Tessari per la chiesa parrocchiale di Barcon, dipinge una tela centinata raffigurante San Biagio.

1890 – Espone a Trieste l’opera intitolata Dai campi.

1891 – Abita a Venezia in Palazzo Dolfin a San Pantaleon.

1895 – Alla I Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia partecipa con l’opera Sola al mondo; il dipinto è acquistato dall’allora sindaco della città, il conte Filippo Grimani.

1897 – Alla II Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia partecipa con l’opera Angosce. In questa edizione della Biennale espone anche il fratello Romolo.

1898 – Riceve un elogio scritto per le sue capacità pittoriche, soprattutto in relazione al ritratto del conte Francesco Colonna.
Si dedica con particolare successo all’acquerello e al ritratto (Ritratto del pittore Placido Fabris, già esposto nella sala dei “Primitivi” alle R.R. Gallerie di Venezia, Ritratto della Regina Margherita, già conservato al Palazzo Reale di Venezia; Ritratto del conte Massimo Grimani, Ritratto di Antonio Fogazzaro). Riceve importanti commissioni, tra le quali quella di Carlo VII, Duca di Madrid e nipote del Principe Don Carlo delle Due Sicilie, e da altri personaggi.
In questi anni Vittorio Tessari partecipa a diverse esposizioni a Treviso, Trieste, Milano ed altre località.
Secondo alcune fonti, sempre in questo periodo (ma per chi scrive è da posticipare di almeno due decenni) è incaricato dalla famiglia Camerini d’eseguire un importante ciclo di decorazioni in affresco per Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, costituito dalle pitture di tre vasti locali: Apollo e le Muse ed un riquadro con concertino di putti, entrambi coronati da un ricco cornicione decorato, per il soffitto della cosiddetta lunga sala della Chitarra Rovesciata; Diana e Endimione per il soffitto della sala del Pastorello; ed il neobarocco Banchetto degli Dei per il soffitto della loggia coperta di sinistra (costruita nel 1892 dall’architetto Giulio Lunati), sotto al quale si snoda un lungo fregio con figure allegoriche e lo stemma dei Camerini.

1900 – Il 25 novembre è nominato Accademico d’Onore della Reale Accademia di Belle Arti di Venezia. A Milano, espone l’opera Sconforto.

1902 – All’Esposizione di Pietrogrado partecipa con il dipinto Il conforto.

1903 – All’Esposizione di Udine partecipa con il dipinto Fiori.

1908 – Una fonte fa risalire a quest’anno la prima notizia di una sua permanenza abitativa a Mira, luogo nel cui territorio, o nelle sue vicinanze, nei primi decenni del secolo vissero e soggiornarono anche altri pittori, come Ettore Tito, Alessandro Milesi o Millo Bortoluzzi. Lavora molto, eseguendo soprattutto ritratti per le più importanti famiglie del luogo, o che in quei luoghi soggiornavano e avevano proprietà.

1909 – A Firenze, espone l’opera Virgo Clemens.

1911 – Per il soffitto della chiesa di Gambarare, sopra una pittura più antica, in collaborazione col decoratore Silvio Trentin di Treviso, esegue il dipinto La Gloria di San Giovanni Battista; realizza anche altri due comparti con Gruppi angelici. Il ciclo di pitture, in gran parte oggi staccato, sarà inaugurato l’anno successivo.

1912 – Fa parte del Comitato Viva San Marco per le feste di ricostruzione del campanile di San Marco a Venezia. Dipinge il Ritratto di Francesco Marta, fondatore del Museo Civico di Castelfranco Veneto e suo primo direttore, morto l’anno precedente.

1914 – All’Esposizione di Vienna partecipa con l’opera La preghiera, della quale se ne conoscono altre due versioni, una oggi nella Quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano.

1920 circa – In questi anni, o poco prima, si trasferisce a vivere stabilmente a Mira, in una graziosa villetta nei pressi di Villa Contarini dei Leoni.

1924 – Nel mese di ottobre, l’Istituto Pii Riuniti – Cassa di Risparmio di Castelfranco Veneto, gli comunica che accetta di organizzare in città una sua mostra personale.

1925 – A Castelfranco Veneto, nella sala terrena di casa Luccato, si inaugura l’11 aprile una sua mostra personale con 44 opere esposte. Tra i molti dipinti venduti, anche i due paesaggi ora della Banca Popolare di Vicenza ed altre opere oggi esposte in mostra.

1929 – Per la chiesa parrocchiale di Campo, a Feltre, dipinge una tela raffigurante Sant’Ulderico. Esegue molte decorazioni pittoriche per cappelle di diverse famiglie nel Cimitero Comunale di Castelfranco Veneto.

1930 – Nelle informazioni date al dott. Comanducci per l’inserimento del suo nominativo nel famoso dizionario dei pittori Italiani dell’Ottocento, è riportato che il pittore risulta abitare a Venezia, nel sestiere di Dorsoduro al n. 2751.

1932 – A partire dall’ottobre di questo anno, Vittorio Tessari si interessa attivamente, recandosi di persona da Gino Fogolari, allora soprintendente all’Arte Medievale e Moderna di Venezia, affinché La mosca cieca di Noè Bordignon possa giungere in deposito nell’allora visitabile Museo Civico di Castelfranco Veneto.

1933 – Dipinge una Madonna per l’Oratorio della chiesa parrocchiale di San Martino, Genova – Pegli.

1935 – L’opera Sola al mondo è esposta alla Mostra dei Quarant’anni della Biennale di Venezia.

1947 – Da anni soffre del morbo di Parkinson. Muore a Mira il 17 marzo.

 

Fonte:
dott. Marco Mondi,
 Studio Mondi Dipinti Antichi e Moderni
https://xoomer.virgilio.it/studiomondi/vittoriotessaribiografia.htm

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