I Pola a Barcon

La famiglia Pola, originaria dall’omonima città nell’Istria, venne esiliata a Venezia nella prima metà del XIV secolo.
I Pola trevigiani ed i Pola di Boemia sono discendenti diretti del capostipite istriano della famiglia che i genealogisti individuano in Bonifacio I, morto nel 1214.

La famiglia Pola a Barcon

I Pola a Barcon sono arrivati all’inizio del XV secolo quando Sergio III cominciò l’acquisizione di terreni nella campagna trevigiana. La compravendita di terreni fu portata avanti dalla famiglia nei secoli successivi fino ad arrivare a possedere la quasi totalità della superficie del territorio barconese nel XVIII secolo.

Oltre ai possedimenti di Barcon, la famiglia aveva edifici e terreni in città ed in tutto il territorio trevigiano. A Treviso verso la fine del XV secolo Bernardino II fece costruire un palazzo in piazza del Capitano, l’attuale piazza Pola, dove nel 1807 Antonio V ospitò Napoleone.

Ad inizio XVIII secolo Antonio IV diede il compito all’architetto veneziano Giorgio Massari di ridisegnare il proprio brolo di Barcon e questi realizzò Villa Pola, definita da molti il suo capolavoro, che però venne demolita nel 1861 e del progetto massariano attualmente rimane la sola barchessa.

Furono i soli discendenti maschi ad avere importanza ai fini dinastici, tant’è che delle figlie femmine nei documenti a volte non si trova neanche il nome ma è citato il nome del marito. Emblematico è il caso di Paolo I che dovette sposarsi a sessantanni ed affrettarsi a generare discendenza maschile perché nessuno dei suoi fratelli ebbe figli maschi.

Nell’elenco che riportiamo qui sotto abbiamo inserito solamente i discendenti della famiglia Pola che portarono avanti la linea dinastica e che ebbero possedimenti a Barcon. La linea di Nicolò IV possedette le case e terreni a Barcon ma si esaurì nel nipote Nicolò V e tutti i beni furono convogliati in Giovanni Battista II, nipote di Giovanni Battista I.

Per maggiori e più dettagliate informazioni, consigliamo la lettura de I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI) di Giacinto Cecchetto.

I discendenti Pola a Barcon nel XV secolo

Sergio III

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III

Sergio III, capostipite dei Pola a Treviso, fu anche colui che iniziò la compravendita di terreni nel trevigiano in maggiormente concentrati nel villaggio di Barcon.

Nato probabilmente a Venezia nel 1370, fissò stabilmente la sua residenza a Treviso e continuò a mantenere rapporti con Pola e l’Istria dovendo amministrare i beni di cui attorno al 1420 venne in possesso.

Fu il primo Pola ad essere iscritto nel Collegio dei Nobili di Treviso, nel 1401, e questo lo porterà ad assumere cariche in vari uffici del comune trevigiano: provveditore, stimatore delle carni e giudice della corte di mezzo.

Oltre alle proprietà terriere, Sergio III operò investimenti anche nel proficuo commercio dei panni grazie alla fiorente arte trevigiana dei drappieri e degli strazzieri.
Nella sua vita si sposerà tre volte ed avrà dieci figli.

Alla sua morte, avvenuta dopo il 1440, sarà sepolto nella chiesa di Santa Caterina a Treviso.

Stemma Pola, 1401, disegno a penna e acquerello - Origine di varie famiglie di Treviso, sec. XVI, 1642, G. Chiesa

Nicolò IV

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Nicolò IV

Quarto figlio di Sergio III, primo figlio della seconda moglie del padre, Nicolò IV ereditò i beni del genitore perché i suoi due fratelli maggiori non ebbero progenie.

Nicolò IV nacque nel 1397 e nel 1426 fu investito del feudo di Parenzo. Tra i beni ereditati dal padre Sergio III vi furono case e terreni nel territorio trevigiano, in particolare nel villaggio di Barcon. Proseguì la politica di compravendita di terreni avviata dal padre fino ad arrivare a possedere quasi la metà della superficie di Barcon.

Il 30% dei terreni che il Pola possedeva a Barcon erano detti vegri, cioè mai coltivati, e questo suggerisce la natura dell’investimento: l’acquisto a basso costo di terreni aridi e poco fertili in previsione della futura irrigazione che lo scavo del canale Brentella avrebbe portato nelle campagne del villaggio.

Nicolò IV ebbe cinque figlie femmine e cinque figli maschi ed alla sua morte, avvenuta nel 1455,  fu sepolto come il padre nella chiesa di Santa Caterina a Treviso.

Francesco III

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Nicolò IV → Francesco III

Francesco III nacque nel 1446, sposò Caterina Zanibella di Asolo che gli portò in dote terreni e case posti a Maser, Vascon, Caerano ed a Treviso.

Anche lui come il padre e lo zio sarà investito del feudo di Parenzo, nel 1466 e nel 1473.

Personalità di spicco nella nobiltà trevigiana, assieme al fratello Giovanni Bernardino detto Ansuigi I e ad altri nobili Cavalieri Trevigiani organizzarono e finanziarono una bellissima giostra in occasione del carnevale 1481 in onore del nuovo podestà veneziano Luigi Vendramin.

Francesco III erediterà i beni del padre Nicolò IV e nel suo testamento del 1490 istituirà come erede il proprio figlio Nicolò V e, nel caso di mancata discendenza maschile del figlio, le proprietà sarebbero passate al fratello Giovanni Bernardino detto Ansuigi I.

Nicolò V, né Giovanni Bernardino detto Ansuigi I avranno figli maschi.

Giovanni Bernardino detto Ansuigi I

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Nicolò IV → Giovanni Bernardino detto Ansuigi I

Giovanni Bernardino detto Ansuigi I nacque nel 1452, fece testamento nel 1497 ma risulta ancorta vivente in un atto notarile del 1501.

Investito del feudo di Parenzo nel 1466 e nel 1473, assieme ai fratelli ereditò dal padre Nicolò IV molti beni, tra cui le terre di Barcon. Con il fratello Francesco III, il cugino Bernardino II ed altri nobili trevigiani partecipò alla sontuosa giostra cavalleresca in onore del nuovo podestà veneziano Luigi Vendramin.

Nel suo testamento del 1497 destinò tutti i suoi beni al nipote Nicolò V ed alla sua discendenza maschile, qualora il nipote non avesse avuto figli maschi, eredi dovevano divenire i cugini Bernardini II e Pietro Francesco.
Nicolò V, né Giovanni Bernardino detto Ansuigi I avranno figli maschi e tutto il patrimonio della famiglia Pola fu ereditato da Giovanni Battista II, figlio di Bernardino II.

Giovanni Battista I

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I

Nato l’anno successivo del fratello di Nicolò IV, fu anche lui investito dai vescovi paretini del feudo di Parenzo nel 1426 e successivamente nel 1440 e nel 1453.

Nel 1450 Fu tra i presenti quando alla Cancelleria Nuova di Treviso fu concesso lo scavo della seriola che dal canale Brentella portava l’acqua a Vedelago, a sud di Barcon, seriola che però aveva una funzione provvisoria tanto che nel 1466 fu disposto venisse scavata, de novo.

Nel 1451 risulta essere tra gli incaricati di sovrintendere al riassetto di strade e ponti del trevigiano in occasione del passaggio dell’imperatore Federico III d’Asburgo che si sta dirigendo verso Roma dove sarà incoronato dal papa. Dovrà inoltre assicurare alloggio e vettovaglie necessarie ai 2000 cavalli e cavalieri che formavano il corteo imperiale. 

Anche lui erediterà dal padre Sergio III case e terreni nel trevigiano.

Giovanni Battista I ebbe 5 figlie femmine e 7 figli maschi, fu sepolto nella Cattedrale di Treviso.

Bernardino II

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II

Nato nel 1447, come il cugino Francesco III fu investito del feudo di Parenzo nel 1466 e nel 1473.

Nel 1488 Bernardino II, su disegni dell’architetto e scultore Pietro Lombardi, fece costruire il palazzo di famiglia in piazza del Capitano, oggi piazza Pola a Treviso.

Durante i drammatici periodi della Lega di Cambrai, nel 1509 la città di Treviso, assediata dalle truppe imperiali ed impossibilitata a resistere a lungo, mandò a Venezia dei latori, tra cui Bernardino II, per confermare la fedeltà alla Repubblica e per chiedere come agire con la richiesta imminente di resa che gli imperiali avrebbero inoltrato alla loro città. Venezia, reduce da pesanti sconfitte militari, risponde di operare nel bene della città di Treviso, ricordando però con quanta amorevolezza la Repubblica li abbia governati. Quando la situazione militare di Treviso fu ormai compromessa e gli imperiali chiesero la resa, Bernardino II intervenne nel Consiglio generale cittadino a favore della consegna di Treviso all’imperatore Massimiliano con l’auspicio di ritornare in futuro sotto la Serenissima.

Nel 1516 fu membro di un’ambascita trevigiana alla Signoria di Venezia per chiedere importanti provvedimenti fiscali e tutele nella fabbricazione dei panni di Treviso, attività a cui erano dediti i Pola.

I discendenti Pola a Barcon nel XVI secolo

Paris Bordon, 1550 - 1560 . Adorazione dei pastori, olio su tela, cm 333 x 182 - chiesa di San Francesco (TV), particolare dei donatori Alvise di Rovero e sua moglie Aurelia Pola

Paris Bordon, 1550 – 1560. Adorazione dei pastori, olio su tela, cm 333 x 182 – chiesa di San Francesco (TV), particolare dei donatori Alvise di Rovero e sua moglie Aurelia Pola

Nicolò V

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Nicolò IV → Francesco III → Nicolò V

Nicolò V nacque nel 1489 e morì nel 1524, a 35 anni non ancora compiuti.

Nel suo testamento dichiarò di rinuciare a tutti i crediti vantati presso i suoi debitori, i quali non saranno tenuti a renderne conto ad alcuno e destinò una cifra per soddisfare eventuali debiti emersi dopo la sua morte. Volle essere sepolto in Santa Caterina a Treviso vestito in abito di San Francesco.

Nell’estimo che presenterà nel 1524, alcuni mesi prima della sua morte, Nicolò V farà una lista dei danni che la Lega di Cambrai perpetuò alle sue proprietà, danni ancora visibili a quasi un decennio dalla fine delle ostilità.

Nell’anno della sua morte, la famiglia di Nicolò V sarà costituita solo da lui: infatti la figlia tredicenne Aurelia, futura moglie del cavaliere Luigi, o Alvise, di Rovero, viveva in casa del cognato Anteniero degli Azzoni.

Nicolò V fu il membro della famiglia Pola che consolidò le proprietà di Barcon facendo del piccolo villaggio il proprio feudo da dove gestire gli enormi possedimenti. Infatti nel 1507 la famiglia Emo, cedette a Nicolò V tutti i terreni arativi, prativi, pascolivi con vigneti e piantate, edifici e stalle che possedevano a Barcon

Come da disposizioni testamentarie del padre Francesco III, vista la mancata discendenza maschile dello zio Giovanni Bernardino detto Ansuigi I, tutto il patrimonio di Nicolò V, tra cui i beni di Barcon, andrà alla linea di Giovanni Battista I, ovvero al figlio Bernardino II ed ai suoi discendenti maschi.

Giovanni Battista II, detto il Cavaliere

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II

Giovanni Battista II nacque nel 1493, divenne l’erede unico del vasto patrimonio fondiario, comprese le proprietà di Barcon, in quanto unico discendente maschio della famiglia Pola: in lui confluirono i beni della linea dinastica di Nicolò IV e del nonno Giovanni Battista I.

Nel 1521 partecipò ad una prestigiosa ambasceria a Venezia effettuata dalla nobiltà trevigiana al termine della quale il Doge lo nominò cavaliere.

L’imperatore Carlo V passò in territorio trevigiano diretto verso il Trentino. Giovanni Battista II e Battista Bettignolo da Brescia furono invitati ad accogliere l’imperatore e nel viaggio seco saggiamente ora di lettere, ora d’arme discorrendo, lo trattennero nobilmente.

Paolo I

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I

Paolo I nacque nel 1523 e, secondo le fonti storiche, quasi sessantenne fu costretto a contrarre il matrimonio con Antiope di Spilimbergo per perpetuare la dinastia dei Pola in quanto i fratelli morirono senza discendenza maschile.

Nel 1573 fu uno dei dodici Cavalieri Gaudenti, antica confraternita trevigiana, che presso il Senato di Venezia rivendicavano le consolidate prerogative di elezione del loro priore.

Nel 1593 Paolo I ed Antiope avevano già avuto i loro sette figli, quattro maschi e tre femmine.

Alla sua morte, avvenuta nel 1596, la moglie Antiope fece eseguire l’inventario dei beni del palazzo di Treviso per definire quali fossero della propria famiglia e quali invece fossero appartenuti a Laura da Pola, vedova di Febo da Brescia (o Deifebo Bressa) e sorella di Paolo I, deceduta nel 1595.

Con l’occasione venne disposto anche l’inventario della casa da statio di Barcon.

Due figli di Paolo I, Giovanni Battista III e Bernardino IV, non compaiono nel Collegio dei Nobili di Treviso a cui venivano iscritti tutti i figli delle nobili famiglie trevigiane appena diventati maggiorenni. Li ritroviamo a Praga, nel primo decennio del XVII.

Lorenzo Lotto, 1543-44 . Ritratto di Laura da Pola, olio su tela, cm 90 x 75 - Pinacoteca di Brera (MI)

Lorenzo Lotto, 1543-44 . Ritratto di Laura da Pola, olio su tela, cm 90 x 75 – Pinacoteca di Brera (MI)

I discendenti Pola a Barcon nel XVII secolo

Sergio VII

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Sergio VII

Sergio VII nacque nel 1585 e fu ammesso nel Collegio dei Nobili di Treviso nel 1613.

Nel suo testamento, redatto a 18 anni nel 1603, nominò suoi eredi universali i fratelli Giovanni Battista III ed Antonio III e disporrà di essere sepolto in Santa Caterina a Treviso. Nel 1620, oltre ai beni già ereditati dal padre, ereditò anche quelli degli zii Antonio II, Giovanni Ludovico detto Ansuigi II e Bernardino III.

Morì senza discendenti nella casa di Barcon nel 1644.

Antonio III

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III

Antonio III nacque nel 1590 e fu ammesso nel Collegio dei Nobili di Treviso assieme al fratello Sergio VII nel 1613.

Nel 1620, con il fratello Sergio VII, già eredi del deceduto genitore, erediteranno i beni degli zii Antonio II, Giovanni Ludovico detto Ansuigi II e Bernardino III.

Morirà a Barcon nel 1645.

Paolo II, conte e cavaliere

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III → Paolo II

Nato nel 1631, Paolo II fu una personalità prestigiosa della nobiltà trevigiana al cui Collegio dei Nobili fu ammesso nel 1655.

Paolo II fu il primo Pola a potersi fregiare del titolo comitale: infatti nel 1668 la Repubblica di Venezia gli riconobbe il titolo di conte, esteso anche agli altri membri della famiglia.

Fu determinante nell’impedire la vendita del monastero di Santa Maria Mater Domini di Treviso, i cui proventi Venezia voleva impiegare nel sostegno ai costi della guerra contro i turchi per mantenere il possesso dell’isola di Candia (Creta).
Nello stesso convento contribuì all’istituzione di un’accademia letteraria.

Il conte Paolo II fu una figura di spicco nella vita politica trevigiana. Ricoprì il ruolo di giudice, di priore della Confraternita dei Cavalieri Gaudenti e di ambasciatore alla Repubblica di Venezia a seguito dell’elezione del doge Nicolò Sagredo: nell’occasione il doge lo creò cavaliere.

Assieme ai fratelli continuò l’espansione del patrimonio immobilliare acquistanto proprietà in tutto il territorio trevigiano, tra cui vari appezzamenti nella collina attualmente denominata Cartizze.

Alla sua morte avvenuta nel 1715, Paolo II possedeva case, terreni e molini in tutto il trevigiano, proprietà immobiliari a Treviso ed il feudo di Parenzo (Istria), riscquistato assieme ai fratelli nel 1664 dopo che la nonna Antiope, vedova di Paolo I, lo aveva venduto nel 1599.

Scuola veneta, fine del secolo XVII - inizi del secolo XVIII. Ritratto del Conte Paolo di Castropola, olio su tela, cm 81 x 68,5

Scuola veneta, fine del secolo XVII – inizi del secolo XVIII. Ritratto del Conte Paolo di Castropola, olio su tela, cm 81 x 68,5

Antonio IV, conte

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III → Paolo II → Antonio IV

Il conte Antonio IV, primogenito di Paolo II, nacque nel 1665 ed assieme ai fratelli erediterà l’enorme patrimonio fondiario del padre.

Secondo l’estimo del 1719, a Barcon i Pola possedevano 790 campi, tutti irrigati, pari al 91% dell’intera superficie del villaggio.

La cinquecentesca casa da statio da dove gestivano i loro possedimenti doveva essere considerata ormai inadeguata. All’inizio del XVIII secolo una nuova dimora progettata dall’architetto veneziano Giorgio Massari fu edificata al posto della precedente, affiancata da una maestosa barchessa e collocata in un quadrilatero cinto da un muro.

La datazione del progetto massariano porta a pensare che il committente fosse Antonio IV ma non è escluso un intervento del padre Paolo II, morto nel 1715.

Antonio IV ebbe 4 figli maschi e morì nel 1721.

I discendenti Pola a Barcon nel XVIII secolo

Paolo III, conte

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III → Paolo II → Antonio IV → Paolo III

Il conte Paolo III nacque nel 1702 e nel 1727 fu ammesso al Collegio dei Nobili di Treviso.

Da matrimonio con la contessa Felicita di Colloredo nacquero tre figli: Antonio V, Francesca e Costanza.

Paolo III morì nel 1769.

Giovanni Battista VI, conte

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III → Paolo II → Antonio IV → Giovanni Battista VI

Quarto figlio maschio di Antonio IV, Giovanni Battista VI nacque nel 1706 e fu ammesso al Collegio dei Nobili di Treviso nel 1727.

Ignoriamo la data di morte ma era ancora in vita nel 1772, quando viene citato in poemetto scritto in occasione delle nozze del nipote Antonio V con la contessa Maria Antonia della Torre Valsassina.

Antonio V, conte

Bonifacio I → Galvano I → Sergio I → Nascinguerra III → Sergio II → Nicolò II → Fiorella II → Sergio III → Giovanni Battista I → Bernardino II → Giovanni Battista II → Paolo I → Antonio III → Paolo II → Antonio IV → Paolo III → Antonio V

Unico figlio maschio di Paolo III, nacque nel 1732 e venne ammesso al Collegio dei Nobili di Treviso nel 1754 e registrato come priore dell’Ordine dei Gaudienti nel 1758.

Nel 1772 sposò la contessa Maria Antonia della Torre Valsassina, la quale, filofrancese, nel 1797 assistette in carrozza, in compagnia del generale francese Baraguay d’Hilliers, all’inalzamento dell’Albero della Libertà a Treviso. Nel 1801 fu fatta Dama dell’Ordine della Croce Stellata da Maria Teresa Carolina, imperatrice d’Austria.

L’8 dicembre 1807 assiema alla moglie Maria Antonia, al figlio Paolo Luigi ed alla nuora Marina di Porcia, ospitò l’imperatore Napoleone Bonaparte nel suo palazzo di Treviso.

L’imperatore Francesco I d’Austria confermò lo status nobiliare della famiglia Pola nel 1819.

Il conte Antonio V morì nel 1822 e fu sepolto nell’oratorio di Villa Pola a Barcon.

Rimane misteriosa la presenza al centro del presbiterio di una sepoltura non documentata dai registri dei defunti di Barcon e Fanzolo che non ricordano alcun seppellimento nella chiesa di S. Michele. L’ipotesi è che si tratti dei resti mortali del conte Antonio IV. Probabilmente quando nel 1861 fu demolita Villa Pola e quindi anche l’oratorio, i suoi resti mortali potrebbero essere stati trasferiti di fronte all’altare maggiore della chiesa, che allora si trovava in posizione più avanzata di oggi.

Per maggiori e più dettagliate informazioni:

I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)
di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso
Scopri come acquistare il libro ›

© Immagini e testi coperti da copyright.