La canonica

Nei primi secoli quella di Barcon era una chiesa campestre, priva di un sacerdote titolare. Molto probabilmente non esisteva in paese un edificio adibito a canonica, visto che la gestione dell’edificio sacro fosse inizialmente affidata al clero che risiedeva a Salvatronda e successivamente al parroco di Fanzolo.

La vecchia canonica

Con il riconoscimento ufficiale del giuspatronato ottenuto dalla famiglia Emo, a metà del XV secolo i patrizi veneziani ottennero il controllo della Chiesa di Barcon, la possibilità di eleggere un sacerdote per officiarla e l’obbligo di costruire una canonica dove il religioso potesse abitare.

Nella disputa di inizio del XVI secolo, risulta che gli Emo disattesero gli impegni presi e quando il giuspatronato fu concesso alla famiglia Pola, dovette riparare a proprie spese la chiesa di S. Michele e la canonica.

La canonica ottocentesca

La chiesa (A), la vecchia canonica (12) e la casa d’affitto dei Pola (18) nella mappa del catasto austriaco di fine ottocento.

Alcuni anni dopo al priore veniva contestato di non curarsi della chiesa, ormai ridotta a magazzino dove vi conservavano vari tipi di granaglie e generi in natura, e di utilizzarne il materiale da costruzione per riparare la casa canonica.

Nel 1564 la canonica era costituita da una piccola casa in muratura con il tetto ricoperto da coppi ed un fienile adiacente.

Tutte queste notizie non si riferiscono all’attuale canonica ma ad un’altra costruzione che si trovava sul lato orientale della chiesa. Interamente riedificata dai Pola nel 1497, a quell’epoca era una modesta costruzione di mattoni col tetto ricoperto di coppi.

Nel catasto del 1809 è ben visibile accanto alla chiesa e, dopo dei progressivi interventi di ampliamento avvenuti nel corso dei secoli, ha una pianta piuttosto articolata con stalle e annessi rispetto al corpo centrale.

La nuova canonica

Ormai fatiscente e non più abitabile, nel 1816 la vecchia dimora fu abbandonata dal priore che preferì trasferirsi nell’attuale edificio posto di fronte alla chiesa.

Mentre il primo fabbricato era stato costruito e donato ai priori pro tempore dai giuspatroni, l’attuale canonica fu concessa in affitto: i proprietari erano i Pola, come traspare dalla presenza del loro emblema sul frontone centrale, che avevano costruito l’edificio per destinarlo a casa d’affitto.

Fino al secondo conflitto mondiale i priori, e di seguito i curati ed i parroci, erano tenuti a pagare l’affitto alla famiglia Flantini, che nel 1851 avevano acquistato tutte le proprietà della famiglia Pola.

Solo nel 1934 l’edificio poté beneficiare dell’installazione di una condotta d’acqua potabile e due anni dopo iniziarono alcuni lavori per destinare il vecchio sottoportico adiacente a saletta per gli incontri parrocchiali.

La canonica dopo il restauro del 2022

2023: la facciata settentrionale della canonica dopo il restauro.

Lo stemma della famiglia Pola nel frontespizio della canonica, 2023

L’emblema dei Pola sul frontone settentrionale della canonica.

Al 1982 risalgono i cambiamenti più rilevanti: furono ristrutturate le stanze situate ai lati dell’edificio, allestiti un ambulatorio medico ed una sala riunioni e demolita la vecchia baracca ad uso della locale cooperativa agricola.

Un recente restauro ha interessato l’esterno dell’edificio e nell’occasione venne ripristinato lo stemma dei Pola presente sulla facciata settentrionale.

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