Il referendum istituzionale

Cronologia del referendum istituzionale

1 marzo 1946 Il governo presieduto da Alcide De Gasperi avviò le procedure per la realizzazione del referendum istituzionale, perfezionando il relativo disegno di legge, nel quale si stabilì il quesito da sottoporre al voto, direttamente e chiaramente “monarchia o repubblica”.
12 marzo 1946 Il referendum fu indetto per i giorni 2 e 3 giugno dello stesso anno e furono convocati i comizi (decreto luogotenenziale n°98).
16 marzo 1946 Umberto di Savoia firmò il decreto luogotenenziale n°98 che indisse il referendum. Nello stesso giorno, furono rese pubbliche alcune dichiarazioni di Vittorio Emanuele, che annunciò di voler abdicare.
25 aprile 1946 Al congresso della Democrazia Cristiana, Attilio Piccioni rivelò che, dopo un’inchiesta interna, l’opinione degli iscritti al partito risultava così ripartita: 60% a favore della repubblica, 17% a favore della monarchia, e 23% indecisi.
9 maggio 1946 Vittorio Emanuele lasciò l’Italia partendo dopo il tramonto da Napoli, in nave, dopo un lungo incontro con Umberto.
10 maggio 1946 Di prima mattina, Umberto annunciò l’avvenuta abdicazione del padre e la sua assunzione del titolo di Re d’Italia. Il pomeriggio dello stesso giorno, il governo protestò vibratamente perché l’ammiraglio De Courten, per trasportare Vittorio Emanuele verso l’esilio, aveva utilizzato una nave destinata al rimpatrio degli ex-prigionieri di guerra italiani. Come “atto di benvenuto”, il governo modificò la formula istituzionale con la quale il nuovo re avrebbe siglato i suoi atti: da “Umberto II, per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia“, divenne, forse più laicamente e realisticamente “Umberto II, Re d’Italia“. La modifica fu semplicemente una sorta di scortesia istituzionale, dato che la figura di Umberto, non gravata da responsabilità politiche sul passato, era peraltro in quel momento congelata fra i mille limiti imposti dalla situazione.
2 giugno 1946 Si tenne il referendum istituzionale.
4 giugno 1946 Fonti vicine ai Carabinieri anticiparono a Papa Pio XII la vittoria della monarchia.
5 giugno 1946 Il ministero dell’Interno comunicò, ufficiosamente, che la repubblica aveva vinto. I monarchici sollevarono presso la Corte di Cassazione una serie di ricorsi.
12 giugno 1946 In base al primo pronunciamento, ancora ufficioso, della Corte il governo decise di trasferire i poteri al primo ministro Alcide de Gasperi, che divenne Presidente provvisorio della Repubblica.
13 giugno 1946 Umberto di Savoia, dopo aver rivolto un proclama agli italiani, in cui contestava i risultati del referendum, partì in aereo per Lisbona.
18 giugno 1946 La Corte di Cassazione proclamò i risultati definitivi del referendum e confermò la vittoria della repubblica.

Cronologia del referendum
La primavera del 1946 fu dominata dall’accelerazione del dibattito politico sul tema istituzionale.
Fonte: Wikipedia. Nascita della Repubblica Italiana.

Dati relativi al referendum istituzionale avvenuto a Barcon:

SezioneRepubblicaMonarchiaTotaleNulleBiancheTotale
Piazza Cavour3384968341354901
40,5 %59,5 %100 %   
  92,6 %1,4 %6 %100 %

Fonte per i dati relativi a Barcon:

Stare a Vedelago, una storia per sette paesi
di G. Cecchetto, G. Lanaro, B. Mazzocato, L. Vanzetto 1981

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