La famiglia Emo

Il nome Emo è probabilmente una contrazione di Aimo, Aymo, de Aimo.
Le informazioni sull’origine della famiglia Emo sono contrastanti: alcune ritengono gli Emo provenienti dalla Grecia, emigrati prima in Dalmazia e poi a Venezia, altre da Vicenza.

Nel corso dei secoli i membri della casata furono investiti di cariche importanti della Serenissima Repubblica ed alcuni arrivarono al ballottaggio per il Dogado.

Gli Emo acquistano i primi terreni nella podesteria di Castelfranco già nel XIV secolo ma è verso la metà del Quattrocento che queste terre acquistarono interesse per la famiglia. 

Il canale Brentella

Come avvenne per i Pola, la costruzione del canale Brentella e l’estesa rete di seriole che servivano i mulini e i terreni di questa parte della pianura, aumentò la capacità di trarre guadagno dalle campagne. La seriola Barbariga serviva le terre dell’omonima famiglia veneziana che aveva possedimenti a Fanzolo vicino a quelli della famiglia Emo.

Tra il 1452 e il 1453 Giovanni Emo possiede a Fanzolo 73 campi tra arativi, piantati e mal vitigati, prativi e vegri non arativi, un fondo con casa di coppi e una teza di paglia dato in affitto e, soprattutto, una sua residenza di campagna descritta come una casa murata da statio con stalle da cavalli per sua abitatione. Nel 1465 Papa Paolo II attribuisce a Giovanni Emo il privilegio del Giuspatronato sulla chiesa di Barcon che successivamente vi rinuncerà in favore dei Pola nel 1506.

Lo stemma della famiglia Emo

L’introduzione della coltura del mais

Gli studiosi avvalorano la tesi secondo la quale furono gli Emo ad introdurre la coltura del mais nei territori di Fanzolo e Vedelago nella seconda decade del 1500. Stando a questa ipotesi, la famiglia Emo avrebbe provato ad introdurre il nuovo cereale anche nel trevigiano dopo che già lo coltivavano nelle loro terre del polesine

La villa del Palladio ed il titolo nobiliare

Tra il 1556 ed il 1559, Leonardo Emo farà costruire al grande architetto Andrea Palladio la celebre villa di Fanzolo, considerata un perfetto esempio di villa di campagna dove “il complesso della casa padronale e delle barchesse si integra perfettamente con la campagna circostante ed è pensato quale centro coordinatore delle attività agricole”. 

Nel 1819, successivamente al tumultuoso periodo napoleonico, Francesco I imperatore d’Austria conferisce alla famiglia Emo il titolo di conti.

La famiglia Emo in epoca moderna

La storia della famiglia porterà i propri eredi lontano dalle terre trevigiane e la loro residenza a Fanzolo sarà sempre più rara ed anche la loro presenza a Venezia si era conclusa già a fine del ‘700.

Dopo il 1810 i discendenti degli Emo sposeranno le eredi di nobili famiglie padovane, dando origine ai rami Emo Capodilista ed Emo Capodilista Maldura, ed abiteranno nelle loro ville del padovano.

Riferimento: Cenni storici

© Immagini e testi coperti da copyright.