Praterie ed eserciti

Le praterie di Barcon sono sovente citate dai cronisti del passato che scrivono anche della mancanza di alberi ad alto fusto nel territorio.

Possiamo quindi dedurre che le nostre campagne fossero destinate per lo più a prato e se nei secoli sono state scelte dagli eserciti per le loro manovre, probabilmente non c’erano molte piantate ad interferire con le manovre dei soldati.

La piantata veneta è una antichissima pratica di coltivazione della vite, in cui lo spazio intermedio tra i filari veniva coltivato a cereali o lasciato a prato e le strisce di terra sotto i filari permettevano la produzione di qualche ortaggio. Inoltre gli alberi della piantata fornivano un po’ di legna, da ardere o da costruzione, e qualche frutto.

Un territorio pianeggiante privo di ostacoli e destinato alla coltura foraggera doveva rappresentare il terreno ideale per addestramenti ed accampamenti degli eserciti dei secoli passati.

La Lega di Cambrai

Naturalmente la vasta pianura veneta fu un terreno ideale anche per le varie battaglie che vennero combattute in seguito alle invasioni delle popolazioni dell’Europa orientale o durante le campagne di conquista militare da parte degli eserciti delle potenze europee.

Nella pianura trevigiana di inizio 1500, la Lega di Cambrai combatté la Repubblica di Venezia: la contrapposizione degli eserciti nelle nostre campagna provocò non pochi danni a colture ed abitazioni.1“I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)” di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso. 2“Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti” di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)

Le cernide veneziane

Le cernide erano una milizia territoriale di rapida mobilitazione della Repubblica di Venezia. Costituite da reparti di contadini, erano sottoposte a periodiche esercitazioni, le riviste, durante le quali dovevano dimostrare di essere in grado di compiere evoluzioni, cambi di formazione e di fronte, su ordine ed a rullo di tamburi. A cavallo del 1600, la milizia ad est del Mincio almeno una volta all’anno si riuniva a Barcon per effettuare le manovre più complesse, della durata di più giornate.3“La guerra del Friuli” di Riccardo Caimmi 2019, LEG Edizioni (pag. 106).

Gli eserciti austriaci

Per tutto il territorio il 1796 segna la fine d’un lungo periodo di pace. I popolani di Barcon conoscono le sopraffazioni e le requisizioni dei loro poveri beni per mano delle truppe francesi ed austriache, che avevano fatto della Marca Trevigiana il loro teatro di guerra. Il 3 novembre, 37.000 austriaci passarono il Piave per dirigersi verso ovest ed avviarsi allo scontro con l’armata napoleonica.41798-1803. Vita privata e pubblica nelle province venete. Memorie e avvenimenti storici dell’archivio dei conti Degli Azzoni Avogadro di Alteniero Degli Azzoni Avogadro 2016, Canova editore, Treviso (pag 66). Quella notte Villa Pola venne occupata e adibita ad alloggio per tutti li generali e ufficialità mentre tutta la truppa si accampò nelle praterie di Barcon.5“Stare a Vedelago, una storia per sette paesi” di G. Cecchetto, G. Lanaro, B. Mazzocato, L. Vanzetto 1981, a cura della Cassa Rurale ed Artigiana di Vedelago (pag. 41).

La Terza guerra di indipendenza italiana fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno al 12 agosto 1866 ed ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Il 12 luglio, durante la ritirata verso il Friuli, il 7° Corpo d’armata austriaco fece tappa a Barcon e Caselle.6“La campagna del 1866 in Italia” – Tomo I, redatta dalla Sezione Storica del Corpo di Stato Maggiore, Carlo Voghera Tipografo, 1875 (pag. 105).

Gli eserciti di fanteria austriaca del 1700

Fanteria austriaca nel 1750.
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L’esercito del Regno d’Italia

Nel 1917 il fronte della Grande Guerra non era molto distante dal nostro paese e durante tutto il conflitto vari reparti dell’esercito italiano passaggio furono di passaggio o stazionarono nelle nostre campagne. Il 23 febbraio si costituì a Barcon il 254° fanteria che, assieme al 253° stanziato a Riese, formò la brigata Porto Maurizio. Per più di un mese le truppe rimasero in attesa ed il 16 aprile iniziarono la marcia di trasferimento che verso le zone di guerra nell’Altopiano di Asiago.7Fronte del Piave: www.frontedelpiave.info

Per maggiori e più dettagliate informazioni:

I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)
di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso
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Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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La guerra del Friuli
di Riccardo Caimmi 2019, LEG Edizioni

Stare a Vedelago, una storia per sette paesi
di G. Cecchetto, G. Lanaro, B. Mazzocato, L. Vanzetto 1981, a cura della Cassa Rurale ed Artigiana di Vedelago

1798-1803. Vita privata e pubblica nelle province venete. Memorie e avvenimenti storici dell’archivio dei conti Degli Azzoni Avogadro
di Alteniero Degli Azzoni Avogadro 2016, Canova editore, Treviso

La campagna del 1866 in Italia – Tomo I
redatta dalla Sezione Storica del Corpo di Stato Maggiore, Carlo Voghera Tipografo, 1875

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