Il toponimo barcon è riconducibile al vocabolo di radice celtica bark (capanna).
In età medievale il barco era una costruzione destinata a stallaggio e ricovero di attrezzi rurali, legnami e foraggi.
- Giornata mondiale del suolo, Giornata mondiale del volontariato per lo sviluppo economico e sociale
il santo del giorno
san francesco d'assisi pastore e martire
Pubblicazioni
I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)
Storia di una famiglia dall’Istria a Treviso e la germinazione di un ramo famigliare in Boemia, all’inizio del secolo XVII
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
Grazie all’intuizione del parroco don Ivan e di alcuni collaboratori parrocchiali è nato questo lavoro storico, che si prefigge di ricostruire e restituire ai lettori le vicende del paese con alcuni spunti di riflessione.
Il Santuario della Madonna del Caravaggio in Fanzolo
In 300 pagine a colori e un nutrito apparato fotografico, l’autore ripercorre la storia di un capitello cinquecentesco trasformato in santuario nel 1839 dalla famiglia Agostini. Un centro di devozione destinato a richiamare in breve tempo migliaia di persone all’anno.
100 anni della nostra parrocchia
2 settembre 1923 – 2 settembre 2023
Per secoli giuspatronato della famiglia trevigiana Pola che vi eleggeva il priore, la cappella di Barcon fu per lungo tempo unita alla parrocchia di Fanzolo.
Il 25 giugno 1904, il priorato venne trasformato in “curazia”, il cui titolare avrebbe avuto l’incarico di adempiere a tutte le funzioni ed i compiti propri di un parroco.
Con Regi decreti del 2 settembre 1923, registrati alla Corte dei conti il 13 settembre, viene istituita la parrocchia di S. Michele Arcangelo in Barcon e don Massimo Pellizzari divenne il primo parroco.
La chiesa parrocchiale venne poi consacrata il 7 settembre 1935.
Cenni storici
Barcon si trova nel territorio dell’antico Agro Centuriato di Asolo, la colonizzazione che i romani effettuarono a partire dalla metà del II secolo a.C., tagliando i boschi di carpini e querce che fino ad allora caratterizzavano questo tratto di pianura dei Veneti.
Il primo documento che accerta l’insediamento di Barcon è datato fine XI secolo ed attesta la presenza di una cappella dedicata a San Michele Arcangelo.
Nei secoli XV e XVI, il nostro era un villaggio autonomo che rientrava nella Campagna di Sopra, territorio sottoposto direttamente all’amministrazione del podestà di Treviso.
Diversi furono i riassetti amministrativi tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, fino ad arrivare al 1 gennaio 1819 quando Barcon fu definitivamente assegnato al comune di Vedelago.
Questa parte di provincia trevigiana è storicamente sotto l’influenza amministrativa di Castelfranco Veneto e prende il nome di Castellana.
Il cimitero militare austriaco
... e la strada dei morti
Nel corso della prima guerra di indipendenza italiana, tra il 1848 ed il 1849 Villa Pola e la barchessa furono requisite dal comando austriaco per adibirle ad ospedale militare ausiliario.
Fu pensato a tutto ciò che dovesse servire affinché la struttura fosse efficiente e, non senza qualche difficoltà, fu predisposto anche il cimitero dove tumulare i defunti.
La storia da leggere
Il Mercato di Barcon è un’egloga rusticale scritta nel 1802 da Lorenzo Crico in occasione del matrimonio di Costanza Pola, figlia dei nobili proprietari terreni di Barcon, con Alessandro Fontana.
L’autore colloca i protagonisti di questo dialogo lungo lo “stradone” che porta al mercato di Barcon, in quel periodo ancora molto fiorente.
Tra le righe della cronaca ci viene descritta la vita di questa nobile famiglia stettamente legata alle vicende storiche dell’ottocento trevigiano. Veniamo così a conoscere i motivi che hanno portato all’abbattimento della maestosa villa che si trovava a Barcon e l’estinzione della famiglia Pola.
L’ascesa ed il declino dei Castropola, signori di Pola, e le vicissitudini storiche nella penisola d’Istria a cavallo del 1300 e 1400. Un ramo della famiglia, esiliato a Treviso, insignito del titolo di conte e mutato il cognome in Pola, fu artefice della storia del nostro paese.
Il mercato di Barcon, voluto nel 1789 dal Conte Antonio Pola, rappresentava una minaccia per gli affari del mercato di Montebelluna, fondato già nel X secolo.
Il conte Paolo è uno degli ultimi discendenti della nobile famiglia Pola. Scrisse diversi libretti messi in musica da importanti compositori italiani.
Descrizione di una “passeggiata ciclistica” nella Val Pusteria in un’epoca in cui per passare il Piave si usava una barca e Cortina d’Ampezzo si trovava in territorio austriaco.
Questo testo del 1900, al di là del “crudo elenco delle lesioni” che la framboesia ha causato nel corpo del nostro compaesano Sergio Binotto, offre una breve testimonianza della vita degli emigranti del 1800 e dei rapporti con amici e famigliari.
Tratto dal secondo volume di “Treviso e le sue pievi” di Francesco Agnoletti, questo testo percorre 600 anni di storia di Barcon.
La raccolta differenziata dei rifiuti
Ogni cittadino è responsabile del modo in cui smaltisce ciò che non utilizza più.
I rifiuti non vanno bruciati!
Dobbiamo utilizzare i canali predisposti per disfarsi di ciò che non ci serve più.

