Il campanile

Non conosciamo la data di creazione del primo campanile e non sappiamo nemmeno quale fosse il suo aspetto ma probabilmente si trattava di una semplice struttura sopraelevata collocata a nord della chiesa e adatta a sostenere una modesta campanella.

La vecchia torre

Nei secoli assunse proporzioni maggiori fino al XVI secolo quando la ricostruzione della chiesa operata dalla famiglia Pola diede al campanile la struttura che, salvo alcuni interventi alla cella campanaria, arrivò pressoché immutata fino al XX secolo.

Da metà 1800 si susseguirono varie operazioni per la sistemazione della cella campanaria e per adeguarla ad ospitare due nuove campane ed interventi di muratura, ferramenta e falegnameria eseguiti fino al 1949 perché il vecchio campanile mostrava tutti i segni dell’età e minacciava di crollare sopra la chiesa.

Inoltre, secondo il parroco c’erano segni di pericolo di crollo dopo i molteplici bombardamenti che si ripeterono specialmente negli ultimi mesi della guerra 1940-45, intesi a colpire la vicinissima ferrovia Padova-Belluno, nel tratto Castelfranco V.-Montebelluna.
Perciò nel 1950 si decise di abbattere la vecchia torre e costruirne una nuova, separata dall’edificio della chiesa.

Il progetto del nuovo campanile, poi modificato.

Il progetto del nuovo campanile, poi modificato.

Il nuovo campanile

La progettazione e la supervisione dei lavori fu affidata all’architetto Luigi Candiani di Treviso progettò un campanile alto 22 metri e largo 4, con vetta a cuspide e a forma di obelisco.

L’esecuzione del lavoro fu affidata ad una cooperativa edile che aveva alcuni soci residenti a Barcon e che garantiva prezzi speciali di fabbrica. In questo modo l’esecuzione poteva essere compiuta in economia, affidandola ai barconesi ma senza trascurare la qualità. I lavori iniziarono nel marzo 1950 perché il mese precedente fu necessario deviare il corso del canale consorziale che scorreva in corrispondenza del luogo dove doveva sorgere la torre.

Si decise di smontare e recuperare gran parte del precedente castello delle campane che fu riadattato, ammodernato e ingrandito per accogliere i vecchi bronzi.

In poco più di un anno l’opera era conclusa ed il 7 ottobre 1951 il vescovo di Treviso giungeva in parrocchia per la solenne benedizione. Ad attenderlo trovò la popolazione in festa e le vie imbandierate con striscioni inneggianti che guidarono il presule fino alla chiesa.

Nel 1957 il Genio militare installò delle antenne sulla sommità della torre campanaria per creare un ponte radio necessario alle comunicazioni delle truppe provenienti da Padova e dirette oltre il Piave per svolgere un’esercitazione. Emilio Trinca che all’epoca era addetto alla manutenzione delle strade, visto il violento nubifragio che si era abbattuto in paese, dovette predisporre delle segnalazioni luminose per facilitare il passaggio notturno dei mezzi militari per le vie di Barcon.

In quei giorni l’orologio del campanile smise di funzionare: in paese erano sicuri che la colpa fosse dei militari accampati nella torre che sabotarono il meccanismo perché stanchi di doverne sopportare i rintocchi.

Nel mese di gennaio del 1962 il suono delle campane fu elettrificato, decretando il progressivo pensionamento dell’antica arte dei campanari che per secoli avevano scandito i momenti di festa e di lutto della comunità.

Campana maggiore

Iscrizioni:

  1. Aurora coelum purpurat, aeter resultat laudibus;
  2. Laudo Dum Verum, plebem voco, convoco clerum;
  3. Defunctos ploro, nimbos fugo, festaque onoro.

Immagini riprodotte:
La Vergine Maria, l’Annunciazione, il Crocifisso, lo stemma pontificio, i santi Pietro e Paolo.

Premiata Fonderia Campane F(ratelli) Colbacchini-1938.

Campana media o mezzana

Iscrizioni:

  1. Venite fili, audite me;
  2. Soli Deo onor et gloria;
  3. Fiat Pax in virtute;
  4. Ave Maria, gratia plena.

Immagini riprodotte:
i santi Pietro e Paolo, il Crocifisso, lo stemma pontificio, S. Antonio, la Madonna del Rosario, la Madonna del Caravaggio.

Colbacchini 1938.

Campana minore

Iscrizioni:

  1. Soli Deo honor et gloria;
  2. Venite fili, audite me;
  3. A peste, fame et bello, libera nos Domine.

Immagini riprodotte:
il Crocifisso, S. Pietro, la Madonna.

Opera di Pietro Colbacchini Bassano 1878.

Il campanile di Barcon progettato da Luigi Candiani

L’orologio del campanile

Lo scandire del tempo fin dall’antichità era assicurato dai rintocchi delle campane e dalla presenza di un’antica meridiana tracciata nella parte superiore del vecchio campanile.

Nel 1862 fu installato un moderno orologio da torre che funzionò senza particolari interventi fino al 1912, quando si resero necessari i primi interventi alla meccanica del congegno. Le manutenzioni proseguirono anche negli anni successivi per opera di vari fabbri ferrai e orologiai.

Nel 1937 si dovette procedere ad un intervento importante che rese necessario smontare l’orologio per portarlo a riparare in laboratorio. Ritornò a Barcon nel febbraio del 1938 e fu inserito in un nuovo contenitore di legno protettivo eseguito dai falegnami locali.

L’anno successivo fu di nuovo necessario rimettere mano all’orologio e lo stesso avveniva nel 1948: questo fu l’ultimo intervento al vecchio orologio perché con l’innalzamento del nuovo campanile fu predisposto un nuovo e più funzionale macchinario.

Nonostante i progressi della tecnologia, la nuova macchina si dimostrò meno affidabile di quella ottocentesca, tanto che dal 1961 non passò anno che non fosse revisionato. Nel 1962 l’orologio fu anche elettrificato ma invece di migliorare, la situazione peggiorò.

Spesso il meccanismo si bloccava e l’orologio rimaneva fermo per settimane, a volte per mesi, senza che vi fossero i fondi necessari per ripristinarlo.

L’orologio rimase al suo posto fino alla tarda primavera del 1984, quando fu sostituito con un nuovo strumento elettronico che iniziò a battere le ore alle 20:00 del 19 giugno.

Per maggiori e più dettagliate informazioni:

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