Le rogazioni

Le rogazioni sono delle processioni effettuate in primavera per propiziare la buona riuscita delle semine e quindi dei raccolti.

Si distinguono in maggiori, litania maior, nella giornata del 25 aprile e minori, litania minor, nei tre giorni che precedono la festa dell’Ascensione nel rito romano (otto giorni nel rito ambrosiano).

Il lungo corteo di credenti inizia di prima mattina, subito dopo l’alba, e tra preghiere, canti e recita di litanie si snodava attraverso la campagna per giungere presso un capitello, una chiesa od un santuario dove il celebrante conclude la processione con la S. Messa votiva ed invocando la benedizione divina sull’acqua, sul lavoro dell’uomo e sui frutti della terra.
Durante la celebrazione finale venivano benedette delle croci fabbricate con rametti potati che i contadini poi piantavano nei campi a protezione dalle calamità naturali.

Il sacerdote intona le litanie dei santi e poi, in punti prestabiliti del percorso, alzando la croce e rivolgendola ai quattro punti cardinali, invoca:

A folgore et tempestate, a peste, fame et bello

(Dal fulmine e dalla tempesta, dalla peste e dalla guerra)

e tutti i fedeli rispondono

Libera nos Domine

(Liberaci o Signore)

Fonti:
“Piccolo Atlante dei Santi di Campagna” di Anastasia Zanoncello 2010. Edizioni del Baldo, Castenuovo del Garda (VR),
Treccani, Wikipedia

La disputa con Fanzolo

In passato, gli abitanti di Barcon erano abituati a concludere le rogazioni presso un capitel grando dedicato al culto della Madonna presente fin dal XVI secolo nella zona a nord dell’abitato, in località fossa granda, ai confini con Fanzolo e Busta.

Ad inizio del 1800 questo capitello fu ampliato dal fanzolese Giacomo Agostini che lo dedicò al culto dell’apparizione della Beata Vergine a Caravaggio (BG): è del 1830 l’inizio della definitiva ricostruzione che nel 1936 lo portò all’aspetto attuale. Questi interventi successivi ingrandirono l’edificio verso il confinante territorio di Fanzolo, di cui Barcon era un colmello, e ciò generò forti contese tra i due paesi su chi possedesse il santuario e dovesse gestirne il patrimonio.

Nel 1891 la curia di Treviso stabilì che per evitare i conflitti già successi in passato, le rogazioni dei due paesi verso il santuario dovessero avere luogo in giorni separati: fu stabilito che il lunedì dovessero tenersi le rogazioni per i fedeli di Fanzolo ed il martedì per quelli di Barcon e questa separazione fu mantenuta fino a che fu svolto il rito delle rogazioni.

Questo non impedì ulteriori screzi tra le compagini paesane che utilizzarono le rogazioni come pretesto per ribadire la proprietà del santuario (parrocchia di Fanzolo) o per affermare la volontà di diventare parrocchia autonomia (curazia di Barcon).

Per maggiori informazioni:
Il Santuario della Madonna del Caravaggio in Fanzolo, Storia e devozione mariana
di Paolo Miotto 2019, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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Le rogazioni a Barcon

Le rogazioni furono una celebrazione molto sentita e partecipata in paese fino a metà degli anni ’60 dello scorso secolo.

La prima rogazione (maggiore) si svolgeva il 25 aprile ed iniziava con la celebrazione della S. Messa nella chiesa parrocchiale. La processione poi percorreva tutta l’attuale via Pola fino al confine col territorio di Fanzolo per poi ritornare verso la chiesa dove avveniva la benedizione finale.

La seconda rogazione (minore) si articolava nei tre giorni precedenti la festività dell’Ascensione del Signore, quaranta giorni dopo la Pasqua.
Nella mattina del lunedì, dopo la messa in chiesa il corteo raggiungeva l’allevamento Perin al limite meridionale di via Batt.ne S. Pomini, dove l’officiante terminava la celebrazione impartendo la benedizione.
Martedì la processione partiva dal sagrato della chiesa, percorreva l’attuale via Pola e, attraverso la stradina presente ancora oggi, raggiungeva il Santuario del Caravaggio dove veniva celebrata la S. Messa. Al ritorno per via Caravaggio e poi per via Mercato Vecchio, i partecipanti si fermavano presso il capitello di Sant’Antonio per concludere con la benedizione.
La S. Messa in chiesa apriva il mercoledì, ultimo giorno di rogazioni. La processione poi percorreva via III Armata fino al capitello di S. Giuseppe dove il celebrante impartiva la benedizione.

Durante la benedizione a fine erogazione, il parroco benediva anche delle croci fatte dai contadini e legate fra loro con un fiore: a fine giornata i contadini piantavano nei campi le proprie croci per propiziare la buona riuscita del raccolto.

Lungo i percorsi delle rogazioni, le famiglie preparavano dei banchetti con delle offerte per la parrocchia, per lo più uova.
Per tutti i partecipanti al termine delle processioni veniva organizzata la colazione a base di pane, salumi e formaggi.

Attualmente le rogazioni non vengono più celebrate. L’ultimo ricordo del rito compare ad inizio degli anni 1980: durante il mese di maggio, per tradizione dedicato alla Madonna, delle piccole croci venivano benedette al termine della recita del rosario nei capitelli delle contrade e poi venivano riportate a casa per essere piantate nei campi.

La bénédiction des blés en Artois, Jules Breton, 1857. Musée des beaux-arts d’Arras. Fonte: Wikipedia

Le rogazioni e la disputa con Fanzolo
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