Per molto tempo si è pensato che l’edificio fosse l’antica villa in cui la famiglia Pola soggiornava a Barcon prima della costruzione dell’opera settecentesca di Giorgio Massari.
Vecchie ipotesi
Secondo Giampaolo Bordignon Favero (1974), Villa Pola-Cappelletto-Quaggiotto rappresenta il corpo padronale in cui sin dal ‘500 i conti Pola soggiornavano quando si recavano a Barcon per controllare le loro proprietà. L’antica aia rettangolare antistante la villa era segnata dalle due barchesse porticate a forma di “L” rovesciata, ancora oggi visibili anche se nel tempo rimaneggiate per destinarle ad uso abitativo e commerciale.
Recenti ricerche
La presenza del complesso Pola-Cappelletto-Quaggiotto non è documentata nelle mappe antecedenti il 1809, per cui è impossibile che fosse l’antica dimora Pola.
I documenti ci dicono che nel periodo antecedente al ‘700 i Pola risiedevano molto probabilmente nella villa che è raffigurata nella mappa del 1637 e che si trovava nel medesimo punto dov’è stato costruito il successivo edificio progettato da Massari, demolendo il precedente.
La prima fonte cartografica che documenta la presenza dei tre edifici (villa e negozi) risale infatti al catasto napoleonico del 1809. Da questa si deduce chiaramente che villa Pola-Cappelletto-Quaggiotto è stata costruita non prima di fine ‘700 come semplice Casa d’affitto ad uso di Osteria, censita al mappale numero 32.
Probabile la destinazione dell’immobile ad abitazione del fattore dei Pola e della sua famiglia.
Per maggiori e più dettagliate informazioni:
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)
di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso
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Ville Venete: Catalogo e Atlante del Veneto
a cura di A. Padoan, S. Pratali Maffei, D. Dalpozzo, L. Mavian, Venezia 1996
“Castelfranco Veneto e il suo territorio nella storia e nell’arte”
di Giampaolo Bordignon Favero 1975, a cura della Banca Popolare di Castelfranco, Castelfranco Veneto (TV)
Villa Pola-Cappelletto-Quaggiotto ed il mercato
I due edifici prospicienti verso sud erano stati edificati qualche anno prima rispetto alla villa ed erano concepiti in funzione della piazza del mercato e dopo il 1789 ospitavano 24 botteghe dei Pola.
Quindi tutta l’area dell’odierna Piazza Cavour è stata edificata dai Pola per sfruttare appieno la presenza del mercato, affittando i locali della villa e vendendo i loro prodotti nelle botteghe presenti nei due edifici a forma di “L”.
«Il fronte principale, simmetrico, tripartito e con aperture disposte secondo interassi irregolari, presenta nella parte centrale un’apertura architravata, disassata rispetto all’asse centrale, e due aperture di piccola ampiezza disposte ai lati di quest’ultima. Al piano primo si trova invece una monofora centrale ad arco a tutto sesto, parzialmente murata e con poggiolo in aggetto, tra due altre aperture architravate. Lateralmente le aperture, tutte architravate, si presentano al piano terra secondo una distribuzione molto alterata, dovuta all’esistenza di un’attività commerciale mentre, al primo, sono disposte secondo una doppia coppia di assi verticali simmetrici rispetto all’asse centrale.
In corrispondenza del sottotetto, piccole finestre quadrate in asse con le sottostanti, tranne che in quello mediano in cui la parete risulta piena. All’interno, ricorda il Mazzotti (1954), si trova ancora un caminetto in pietra «di buona fattura» e di carattere cinquecentesco, recante nell’architrave lo stemma dei Pola «ora inglobato in un forno per pane».
Tratto dal catalogo delle Ville Venete