Il primo Monumento ai Caduti
Come in tutte le comunità, all’indomani della Grande Guerra anche a Barcon si volle ricordare i propri caduti con una lapide commemorativa.
Così ne scrisse don Massimino 31 ottobre 1920:
Dichiarazione – ricevuta rilasciata dalla Fabbiceria di Barcon alla Commissione “pro erigenda memoria ai caduti di guerra”. Il giorno 31 Ottobre 1920 si presentarono nella casa del Priore – Curato di Barcon – D. Massimino Pellizzari – i Signori Occhial Giovanni, Pagnan Bortolo, Perin Giuseppe, De Marchi Angelo, formanti la Commissione “pro erigenda memoria caduti di guerra” e alla presenza del Reverendo Curato e dei due Fabbricieri sottoscritti, consegnarono alla Cassa della Fabbriceria £. 384,30 (dico £. Trecento ottanta quattro e cent. 30), quale civanzo della già eretta lapide-ricordo affinché coll’interesse di tali denari venisse in perpetuo celebrata una solenne Ufficiatura “pro caduti in guerra” entro l’Ottava dei Morti” e il capitale rimanesse ad uso e consumo della istessa Fabbriceria salvo sempre però il diritto al paese di richiedere e ritirare tale somma versata, per l’erezione di un nuovo ricordo o per abbellimento e riparazione del già eseguito.
Barcon 31 Ottobre 1920.
Firmato Don Massimino Pellizzari Priore – Curato, Pagnan Antonio Fabbriciere, Mazzoccato Giovanni Fabbriciere.
Si dovette aspettare fino al novembre 1925 perché la fabbriceria pagasse per far incidere i nomi sul Monumento ai Caduti ed accendere una lampada permanente.
Il Comune di Vedelago ed il Parco della Rimembranza
In quegli anni se ne stava occupando anche l’amministrazione comunale di Vedelago.
Una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione del 2 dicembre 1922, prescriveva l’obbligo di formare dei comitati frazionali composti da almeno quattro persone, che dovevano individuare un luogo della propria frazione dove erigere un Monumento ai caduti o Parco della Rimembranza a memoria dei caduti della Grande Guerra.
Il 2 febbraio 1923 venne costituito il Comitato per i Parchi della Rimembranza, Agostino Quaggiotto fu il rappresentante per Barcon.
Il 24 febbraio successivo, alla presenza del commissario prefettizio del Comune Vedelago, Cesare Cappellari, si riunirono i componenti dei vari Comitati Frazionali: quello di Barcon era formato da Don Massimino Pellizzari, Ginevra Genova, Agostino Quaggiotto, Maria Pagnossin.
Non fu semplice trovare il luogo dove collocare il monumento ma dopo varie discussioni si giunse ad una decisione. Al centro dell’incrocio situato davanti l’ingresso ovest del brolo della Barchessa, l’allora Piazza Pola, c’era uno spazio incolto pieno di abusti che fu ritenuto dalla comunità il più idoneo: il monumento non avrebbe ostacolato il traffico viario ma in quella posizione sarebbe stato visto da tutti quelli che transitavano per Barcon.
Si cominciarono a cercare le risorse economiche per la costruzione ed alcuni reduci di guerra raccolsero nomi e foto dei caduti ma le cose dovettero andare per le lunghe perché nel frattempo scoppiò il secondo conflitto mondiale senza che si fosse ancora fatto nulla.
Delibera del Comune di Vedelago sui Comitati Frazionali. Anacleto Tommasini
Il Monumento ai Caduti
1957: la collocazione del monolite in Piazza Pola.
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, l’associazione Reduci e Combattenti di Barcon decise di prendere in mano la situazione. Negli anni 1950 fece acquistare nella Valle dello Schievenin (BL) un grande masso di pietra calcarea che, rimodellata per ricavarne tre facce, fu collocata nell’area già stabilita prima della guerra.
Il monolite con i nomi e le foto dei caduti delle due guerre sulle facciate, sostenuto da un piedistallo rivestito di lastre marmoree e delimitato da un recinto di catene ancorate a quattro proiettili della Marina Militare, forniti da Giacomo Occhial.
Il Monumento ai Caduti di Barcon venne inaugurato con la benedizione solenne il 4 novembre 1957 alla presenza delle autorità civili e religiose e con la partecipazione di don Paolo Chiavacci che tenne il discorso d’occasione.
Visto l’aumento del traffico ed i lavori di risistemazione stradale del centro del paese, nel 1986 le associazioni dei Combattenti e degli Alpini, chiesero e ottennero dall’amministrazione comunale di spostare il Monumento ai Caduti nelle vicinanze della chiesa parrocchiale, per maggiore comodità.
Nel 1997 l’opera fu completata inserendo la dicitura “Barcon con rimembranza ai caduti di tutte l’arme” nel basamento e collocando sulla sommità un’aquila di bronzo nell’atto di spiccare il volo.
La nuova collocazione vicino alla chiesa parrocchiale.
Fonti:
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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Noi non siamo tornati. Una raccolta storica dei Monumenti ai Caduti del Comune di Vedelago
di Anacleto Tommasini, 2023
Le tre lapidi del monumento
Guerra 1915-1918
Albanese Giovanni
Ravenna 1918
Bresolin Francesco
Col de Lana 1916
De Marchi Francesco
Carso 1916
De Marchi Primo
Piave 1918
Gallina Lorenzo
Carso 1917
Martini Giovanni
Cervignano 1919
Mazzocato Vittorio
Cadore 1916
Meneghetti Giordano
Palmanova 1915
Michielin Abele
Adriatico 1916
Nogara Domenico
M. Seibusi 1917
Occhial Vittorio
Gorizia 1917
Pozzobon Giuseppe
Carso 1917
Guerra 1915-1918
Santinon Giacomo
Gorizia 1917
Soligo Ernesto
M. Sabotin 1818
Soligo Umberto
Germania 1918
Trinca Ventura
Germania 1918
Cause di guerra
Cavarzan Antonio
1944
De Marchi Mario
1936
Gazzola Giovanni
1925
Perin Antonio
1944
Pozzobon Angelo
1958
Quaggiotto Arduino
1945
Trinca Brunello
1953
Guerra 1940-1945
Beltrame Alberto
Albania 1941
Cap.le med. d’argento
Binotto Arduino
Grecia 1943
De Marchi Albino
Russia 1942
Gazzola Basilio
Bolzano 1946
Martini Giovanni
Germania 1945
Michielin Francesco
Francia 1944
Pomini Alessandro
San Marco di Resana 1945
Ten med. d’argento
Pomini Francesco
Gracia 1941
Pontello Luigi
Russia 1942