Come tutti i nostri paesi, anche Barcon dovette subire i drammi delle due guerre mondiali, con devastazione del territorio, feriti tra la popolazione e compaesani caduti nei campi di battaglia.
La grande guerra
Nell’ultima parte della grande guerra il fronte distava qualche chilometro e le azioni belliche arrivarono a colpire anche il nostro abitato.
Inoltre ci fu un continuo passaggio di truppe dirette al fronte che, in alcuni casi, stanziarono delle campagne di Barcon per completare il loro addestramento.
23 febbraio 1917
Si costituirono a Riese ed a Barcon, rispettivamente il 253° ed il 254° fanteria che formavano la Brigata Porto Maurizio assegnata alla 57ª divisione. In quei giorni le truppe completarono la loro preparazione bellica in vista del trasferimento verso le zone di guerra nell’Altopiano di Asiago.
L’8 giugno 1917 tutta la brigata fu destinata all’azione bellica sul Monte Rasta.1Fronte del Piave
7 maggio 1918
Presso il cimitero di Barcon furono fucilati quattro poveri soldati che avevano la famiglia oltre il fiume Piave.
Pare che un maggiore li avesse uditi dire: «Noi non vogliamo andar contro le nostre famiglie!». Enorme fu la disperazione dei quattro poveri soldati, uno dei quali sposato con figli, e l’impressione provocata nei presenti e nella gente di Barcon. 2Fronte del Piave
22 giugno 1918
Fu una notte infernale: bombe, cannonate e aeroplani che volarono fino alle tre del mattino.
Una trentina di bombe di piccolo calibro caddero su Pieve, San Gaetano e Guarda, nel montebellunese. Bombe caddero anche su Barcon, Fanzolo, Castelfranco e sul campo d’aviazione di Castello di Godego, che fu bombardato per un’ora.
La gente passò molte ore nelle umide trincee.3Fronte del Piave
Agosto 1918
La Barchessa di Villa Pola fu trasformata nell’ospedaletto da campo n. 165 e nella sede del Comando Militare della zona di Barcon.4“I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)” di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso (pag. 232).
12 ottobre 2018
La Brigata Sassari fa tappa nella zona di Barcon, Fossalunga ed Istrana durante la marcia che la portò il 28 ottobre a raggiungere il Piave a Salettuol, quando l’offensiva italiana era già iniziata. Il 29 ottobre, la brigata occuperà la città di Conegliano vincendo la resistenza del nemico.5Fronte del Piave
29 ottobre 2018
Durante la marcia dalla zona di Thiene verso il Piave, la Brigata Catanzaro si portò nella zona di Barcon e Fossalunga.
Al sopraggiungere dell’armistizio Badoglio doveva ancora raggiungere il fronte trovandosi dislocata ad ovest di Treviso, fra Levada e Sant’Ambrogio.6Fronte del Piave
I caduti della prima guerra mondiale 1915-18
Albanese Giovanni, Bresolin Francesco, De Marchi Francesco, De Marchi Primo, Gallina Lorenzo, Martini Giovanni, Mazzoccato Francesco, Mazzoccato Vittorio, Meneghetti Giordano, Michielin Abele, Occhial Vittorio, Pozzobon Giuseppe, Soldà Augusto, Soligo Ernesto, Soligo Umberto e Trinca Ventura.
La II guerra mondiale
Negli ultimi anni della II guerra mondiale, dopo l’8 settembre 1943, le nostre zone furono interessate dall’occupazione tedesca: all’inizio impiegata nel rifornimento verso le linee del fronte e dopo il 25 aprile 1945 concentrata nella ritirata di uomini e mezzi.
Ultimi anni della II guerra mondiale
Le truppe tedesche avevano occupato l’atrio e parte dei locali della Barchessa dove vennero installati dei forni per la produzione del pane: gli archi del grande portico erano stati chiusi con dei teloni ed il pane prodotto veniva caricato sui camion che partivano a tutte le ore per rifornire le truppe del Veneto e non solo. 7“I racconti della Barchessa” di Paolo Pomini 2011, Lombardo Editore, Roma, (pag. 95).
Primi mesi 1945
Sorvoli notturni facevano abbandonare le case alla popolazione che cercava rifugio nelle campagne vicine. Il velivolo era soprannominato Pippo e si trattava di un aereo americano che a tarda sera passava a bassa quota per le campagne del Veneto per paracadutare materiale vario, prevalentemente bellico, necessario ai partigiani.
Nottetempo Sandro Pomini in sella ad una bici raccoglieva il materiale paracadutato per consegnarlo successivamente alle truppe partigiane della zona.8“I racconti della Barchessa” di Paolo Pomini 2011, Lombardo Editore, Roma, (pag. 95).
Nella popolazione anziana di Barcon c’è il ricordo dei raid notturni di Pippo e le corse a nascondersi nei fossi per ripararsi da eventuali attacchi e l’obbligo di spegnere le luci per non venire colpiti dalle bombe americane perché scambiati per accampamenti tedeschi, ciò che in effetti la storia riporta essere successo.
30 gennaio 1945
Alle ore 1.30 vennero sganciate bombe che distrussero un barco presso la casa colonica di Eugenio Meneghetti, ove trovavano ricovero attrezzi rurali, un suino, 20 galline, conigli ecc., nonché danni di qualche entità alle abitazioni di Giovanni Occhial, Stella Gatto e Giacomo Roberti.
Anche una carovana di ambulanti in sosta fu danneggiata.9“Guerra e resistenza a Vedelago 1943 1945” a cura della Biblioteca Comunale di Vedelago, 1995 (pag. 45).
3 marzo 1945
Due bombe lanciate sulla ferrovia Castelfranco – Montebelluna presso Barcon, provocano la semidistruzione della casa rurale abitata da Valentino Pasqualin, ferendo gravemente la moglie e due bambini.10“Guerra e resistenza a Vedelago 1943 1945” a cura della Biblioteca Comunale di Vedelago, 1995 (pag. 46).
Dai racconti di Paolo Pomini emerge il ricordo degli aerei che scendevano mitragliando per prendere la mira e sganciare le bombe sulla ferrovia.
Lui ed il fratello Renzo stavano andando a scuola in bici e dovettero ripararsi nel fosso adiacente alla strada, attenti però a non perdersi il drammatico spettacolo: traversine e binari che volavano a 50 metri, le mani a proteggere la testa dai sassi che ricadevano a terra e l’aereo che, mitragliando nuovamente, ritornava a controllare il lavoro eseguito.11“I dipinti di Maria Adelaide. Ricordi sentimenti ed altro ancora” di Paolo Pomini 2008, Lombardo Editore, Roma (pag. 78).
13 marzo 1945
Alle ore 14 un mitragliamento sulle baracche della marina, situate in territorio di Barcon, provoca lievi danni. 12“Guerra e resistenza a Vedelago 1943 1945” a cura della Biblioteca Comunale di Vedelago, 1995 (pag. 46).
Venivano chiamate Casermette delle baracche di legno costruite nelle campagne orientali di Barcon: le si possono vedere in queste foto aeree scattate dagli inglesi della RAF il 22 agosto 1945.
Al confine nordorientale, ma in territorio comunale di Montebelluna, esistevano delle costruzioni murarie a volta che la popolazione chiamava bunker dei tedeschi.
Adibite a deposito, ospitavano bossoli destinati alla fabbrica di munizioni di Castelfranco Veneto (TV) per essere poi consegnati alla Marina Militare R.S.I. 13Testimonianza di Primo De Marchi (Nino Gaio) raccolta da ricercatori storici il 30 novembre 2015.
Questi manufatti, ormai in rovina, furono visibili fino a qualche anno fa finché furono definitivamente demoliti con l’arrivo della Superstrada Pedemontana Veneta.
23 dicembre 2016, l’ultima struttura della marina allora ancora rimasta in piedi:
28 aprile – 1 maggio 1945
Durante la ritirata tedesca a Barcon risultano essere effettuate 24 denunce di danni o furti e 25 biciclette rubate. 14“Guerra e resistenza a Vedelago 1943 1945” a cura della Biblioteca Comunale di Vedelago, 1995 (pag. 48).
Gli anziani del paese hanno ancora vivo il ricordo della ritirata dei mezzi tedeschi verso Montebelluna.
I caduti della seconda guerra mondiale 1940-45
Beltrame Alberto, Binotto Arduino, Cavarzan Antonio, De Marchi Albino, Gazzola Basilio, Martini Giovanni, Michielin Francesco, Perin Antonio, Perin Bruno, Pomini Sandro e Pontello Luigi.
Fonti:
Guerra e resistenza a Vedelago 1943 1945
a cura della Biblioteca Comunale di Vedelago, 1995
I dipinti di Maria Adelaide. Ricordi sentimenti ed altro ancora
di Paolo Pomini 2008, Lombardo Editore, Roma
I racconti della Barchessa
di Paolo Pomini 2011, Lombardo Editore, Roma
I Sergi-Castropola-Pola (secoli XII-XXI)
di Giacinto Cecchetto 2023, ZeL Edizioni, Treviso
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