Glossario
Beneficio
Patrimonio o reddito connesso a un ufficio ecclesiastico di cui beneficiava il detentore dell’incarico per assicurarsi il mantenimento. I benefici ecclesiastici potevano essere perpetui o revocabili, e si distinguevano in maggiori (conferiti dal papa in Concistoro a vescovati o abbazie) e minori (conferiti di regola dai vescovi. Dopo l’unità d’Italia, la legge del 15 agosto 1867 vietò il riconoscimento dei benefici che non erano collegati alla cura d’anime. In seguito all’accordo di revisione (1984) del Concordato del 1929, i benefici ecclesiastici parrocchiali e vicariali dal 1986 sono stati trasferiti in organismi diocesani denominati istituti per il sostentamento del clero.
Brolo
Termine di origine celtica anticamente diffuso in tutto il nord Italia, che significava orto, frutteto per lo più cinto da muro o siepe: oggi limitato ai dialetti della zona padano-veneta ad indicare un frutteto accostato alla casa. Si conserva inoltre in vari toponimi italiani.
Casa da massaro
Edificio annesso ai palazzi padronali o isolato nella campagna, concesso in locazione al massaro, cioè al conduttore della massaria, che corrisponde all’azienda agricola formata da parecchi campi e edifici a uso rurale. Indicava una tipologia residenziale di prestigio, piuttosto ampia con granai, cortile e orto, ma di origine rurale, dove il massaro viveva con la famiglia. Il massaro poteva essere di due categorie: l’affittuario che versava annualmente un canone di locazione al padrone, oppure uno stipendiato per la conduzione della masseria per conto del padrone. In entrambi i casi, dopo il fattore, il massaro è la figura attorno alla quale è strutturata tutta la vita organizzativa, produttiva e relazionale dell’azienda agricola. Gli spettavano l’assegnazione degli incarichi, la sorveglianza dei sottoposti, il pagamento delle giornate a opera dei capifamiglia e la somministrazione della semente e degli attrezzi agricoli.
Casa da statio
La casa da statio (stazio) o dominicale era la casa dove risiedevano i padroni dei terreni e differivano dalle dimore dei contadini non solo per le maggiori dimensioni ma anche per la qualità dei materiali con cui erano edificate. Solitamente il tetto dalla casa da statio presentava quattro spioventi con cornicione ad imitazione dei palazzi veneziani e la copertura era rigorosamente in coppi, mai vegetale. Si poteva trattare di vere e proprie ville progettate da più o meno noti architetti, corredate, oltre che di vari annessi rustici, anche di oratori, peschiere, ghiacciaie, limonaie, giardini, bròli, torri colombaie, labirinti e altro.
Casa di villeggiatura
Dimora signorile, spesso situata fuori città, dove i proprietari soggiornavano per brevi periodi.
Durante la dominazione veneziana, erano appannaggio delle famiglie patrizie, nobili e abbienti ed erano qualificate spesso come ville.
Vedi: Casa da statio
Curato
Sacerdote preposto a una curazia. Nella gerarchia ecclesiastica cattolica, curato è un titolo gratulatorio inferiore a parroco e superiore a cappellano o cooperatore ecclesiastico. È il sacerdote che dentro i confini della parrocchia, ha la propria chiesa e un territorio determinato dove esercita la cura d’anime con poteri quasi parrocchiali. Oppure il sacerdote che in un territorio, non costituito canonicamente in parrocchia, esercita i diritti e le funzioni parrocchiali.
Decima
Corrisponde alla decima parte del raccolto, del prodotto netto della terra, pagata, secondo i tempi e i popoli, come tributo al privato proprietario, al signore feudale, allo stato, alla chiesa. I terreni gravati da decima erano molto penalizzati a causa dell’entità dell’esazione che di solito era perpetua e quindi legata ad un fondo e non al proprietario.
Ducato
La moneta cui si fa riferimento è la “ducale” d’argento veneziana che si inizia a coniare nel 1562, equivalente a 6 lire e 4 soldi e pesava circa 32,6 grammi. Il valore nominale rimase sempre lo stesso ed era garantito dal valore attribuito al prezioso metallo, in realtà fenomeni di svalutazione e perdita di potere d’acquisto erano all’ordine del giorno. Per comprendere il valore approssimativo di questa moneta, agli inizi del ‘500 con un ducato una persona poteva cenare per una settimana.
Economato dei benefici vacanti
Istituito nel 1860, è rimasto in vigore in Italia fino al Concordato dell’11 febbraio 1929, in forza del quale spettava allo stato l’amministrazione delle rendite dei benefici ecclesiastici durante il periodo di vacanza del beneficio stesso. Dal regio economato dipendevano gli uffici provinciali periferici detti Subeconomati dei benefici vacanti.
Fabbriceria
Organismo amministrativo che cura la gestione di beni che producono redditi destinati alla conservazione e al miglioramento degli edifici sacri e che concorreva anche alle spese necessarie per l’esercizio del culto.
Giuspatronato
È il diritto di “patronato” sul beneficio ecclesiastico, riconosciuto giuridicamente dalla Chiesa e spettante a chi ha costituito la dote patrimoniale del beneficio al momento della sua fondazione o l’ha incrementata poi, e ai suoi successori legittimi. Il giuspatronato garantiva sostanzialmente ai suoi detentori due diversi privilegi: l’onore e la presentazione del rettore. L’onore consisteva nell’obbligo per i rettori di questi benefici di recitare preghiere particolari per la salute spirituale e per il benessere dei patroni e dei loro familiari, che fruivano di un luogo riservato e distinto dentro la chiesa. La presentazione dei nuovi rettori al vescovo doveva invece avvenire entro un tempo determinato (sei mesi per gli ecclesiastici) pena la decadenza dal godimento di questo diritto alla scadenza.
Legato, legato da messe
È un atto di disposizione testamentaria a titolo particolare, con la quale il testatore attribuisce, a carico dell’erede e a vantaggio del legatario, dei beni. I legati da messe derivavano dalle volontà testamentarie con le quali un individuo lasciava in eredità a una chiesa o alla parrocchia dei beni immobili in cambio di messe che dopo la loro morte dovevano essere celebrate con regolarità.
Livello
È un contratto con cui il debitore cede beni immobili al creditore con finto atto di vendita in cambio di un prestito in denaro corrispondente al valore del bene ceduto. Il versamento mensile o annuale della somma prestabilita per il debitore corrisponde alla percentuale d’interesse che grava sul denaro prestato. Poteva essere temporaneo, fino alla restituzione del prestito, o perpetuo, cioè gravante per sempre sull’immobile colpito.
Manso
Nel medioevo indicava la quantità di terreno o podere lavorato dai componenti di una famiglia con un solo paio di buoi. Al manso era annessa anche la casa colonica. I coloni (servi, semiliberi, liberi) erano chiamati dominicales, tributarii, ingenuiles, serviles, vestiti, inhabitati secondo la loro posizione giuridica davanti al padrone.
Il termine deriva dal latino mānsu(m), participio passato di manēre (“restare, dimorare”) significa “luogo di sosta” ed è voce dotta derivante da mansione(m), “dimora”, da cui “magione”.
Massaro
Il termine è generalmente utilizzato per indicare il mezzadro o il fattore che presiede all’amministrazione e coltivazione di poderi o che dirige un’azienda agricola. Quando è riferito all’ambito degli enti pubblici, delle confraternite laiche o religiose, fa riferimento agli amministratori, tesorieri, conservatori dell’archivio e responsabili dei beni collegati ad esse. L’organo direttivo era riservato al clero o al gastaldo, mentre il massaro si occupava della contabilità, spesso coadiuvato da uno scrivano o quadernier, come si diceva nel passato.
Mezzadria
La mezzadria (da un termine derivante dal latino tardo che indica “colui che divide a metà”) è un contratto agrario d’associazione con il quale un proprietario di terreni (concedente) e un coltivatore (mezzadro) si dividono, normalmente a metà, i prodotti e gli utili di un’azienda agricola.
Il comando dell’azienda spetta al concedente e nel contratto di mezzadria, il mezzadro rappresenta anche la sua famiglia, detta famiglia colonica.
Paliotto d’altare
Dal latino pallium, era il rivestimento liturgico che abbelliva la parte anteriore dell’altare sottostante la mensa. In genere era di stoffa pregiata, ricamata o dipinta.
Pieve
Termine che deriva da plebe, popolo, con cui nel medioevo s’indicavano le circoscrizioni ecclesiastiche minori dell’Italia settentrionale, costituite da un vasto territorio con una chiesa principale dotata di battistero e molte altre chiese succursali e cappelle. La pieve possedeva tutte le prerogative delle attuali parrocchie, mentre i sacerdoti sottoposti erano detti rettori o curati.
Prebenda
Il termine indica i beni immobili che costituiscono il patrimonio dei benefici ecclesiastici minori, destinato a fornire un reddito a un ecclesiastico (e nel passato anche ad un laico) che ne fosse beneficiario.
Priore
Titolo utilizzato in svariati ambiti che deriva dalla tradizione monastica e significa “chi precede”. A Barcon si tratta più semplicemente di un titolo di natura ecclesiastica conferita al sacerdote preposto dai giuspatroni, che si distingue da quelli ordinari di cappellani, curati, rettori e parroci.
Quartese
Nella storia del diritto, il quartese è un onere reale, d’origine incerta, corrispondente alla quarantesima parte dei frutti raccolti per ogni campo versati al detentore del diritto, di solito un ecclesiastico. Sembra derivare dalla divisione documentata nel IX secolo delle decime domenicali vescovili in quattro parti. La prima era riservata al vescovo, la seconda ai poveri, la terza era destinata alla manutenzione della chiesa e la quarta spettava al clero per il suo sostentamento.
Fonti:
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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Paesaggi agrari della pianura veneta
di D.Gallo e P.G.Zanetti 2014, Veneto Agricoltura, Padova