L’allevamento ovino nella storia di Barcon
Prima dell’avvento della seriola derivata dal Canale Brentella i terreni erano per lo più incolti, pochi erano i campi coltivati e le campagne erano adibite soprattutto a prato e facilitavano il pascolo dell’allevamento ovino.
Tutte le case avevano la propria stalla ma probabilmente l’allevamento bovino era rappresentato da qualche mucca destinata al fabbisogno familiare o poco più.
Rispetto a quello bovino, l’allevamento ovino doveva risultare più fattibile e conveniente: i bovini possono essere molto redditizi ma le pecore hanno meno necessità e, vista la scarsità di acqua e cereali che gravava sull’agricoltura paesana dell’epoca, affidarsi alle greggi doveva essere una scelta obbligata.
La soccida per il concime dei campi
Nella dichiarazione delle sue proprietà nel 1524, Nicolò V Castropola risulta possedere a Barcon una tenuta, possession, di 420 campi prativa, arativa, piantada, videgada, con tre sedimi attraversati da Casa di Muro coverta di Copi, et parte di Paglia. Con Teze, Stalle al bisogno de la Possession.
L’azienda agricola era condotta da Zaneto fu Lorenzo da Paderno, Michelino di Agnolo de la Palmiera da Fanzolo e Giacomo da Pavia che tenevano una soccida di 300 pecore, utilizzate esclusivamente per letamare i campi, anche se il proprietario era dubbioso sull’effettivo vantaggio derivato dalla proprietà del gregge.1“Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti” di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI) (pag. 96).
Soccida è un contratto associativo per l’allevamento e lo sfruttamento di bestiame, che può essere semplice, parziaria o con conferimento di pascolo.
Nella soccida semplice il soccidante conferisce il bestiame e il soccidario presta l’attività necessaria all’allevamento; la stima del bestiame all’inizio del contratto non trasferisce la proprietà del medesimo al soccidante. Gli accrescimenti, i prodotti, gli utili e le spese si dividono tra le parti secondo le proporzioni stabilite dal contratto o dagli usi.
Nella soccida parziaria il bestiame è conferito da entrambi i contraenti, mentre il soccidario presta in più l’attività necessaria all’allevamento. Nella soccida con conferimento di pascolo il soccidante conferisce il terreno per il pascolo, il soccidario il bestiame e il lavoro necessario.
Fonte: Treccani
Il vecchio mercato del bestiame
Nonostante i dubbi del nobile Pola, l’idea di far pascolare gli ovini per contribuire alla concimazione e quindi all’incremento della resa dei campi dovette essere molto radicata ed anche dimostrare una certa validità, se due secoli e mezzo dopo uno degli scopi della nascita del mercato del bestiame di Barcon fu quello di migliorare la coltura di quelle terre, attraverso la raccolta della dilatazione della specie bovina e pecorina.2“Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti” di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI) (pag. 168).
Attualmente l’allevamento ovino è poco praticato
Nel XX secolo l’allevamento ovino è stato soppiantato da quello bovino: evidentemente più remunerativo, le piccole stalle di inizio ‘900 dove veniva ospitato il bestiame sufficienti al fabbisogno familiare, hanno lasciato il posto ai moderni capannoni per una produzione più intensiva.
Per maggiori e più dettagliate informazioni:
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)
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