Nel corso della prima guerra di indipendenza italiana, tra il 1848 ed il 1849 Villa Pola e la barchessa furono requisite dal comando austriaco per adibirle ad ospedale militare ausiliario.
Il cimitero militare austriaco
Sorse il problema di dove tumulare i soldati che, come avviene in tutti gli ospitali, e com’è dell’umana condizione, [dovevano] soggiacere alla forza del male.
Il parroco di Fanzolo, da cui dipendeva la gestione dei sacramenti e quindi anche dei funerali, dichiarò che non ci fosse abbastanza spazio nel cimitero di Fanzolo per accogliere le salme provenienti da Palazzo e Barchessa Pola.
Fu necessario individuare in tempi brevi un terreno adatto, possibilmente contiguo al cimitero comunale perché con una provvisoria giunta di cinta si potrebbe provvedere ai dovuti riguardi Sanitari.
Il luogo fu scelto con comune soddisfazione dalle parti civili, militari ed ecclesiastiche chiamate in causa che si firmavano e fu benedetto dal parroco e vicario foraneo di Santa Maria della Pieve.
Il mistero del luogo
Non sappiamo con certezza dove si trovasse il terreno predisposto ad accogliere i soldati defunti provenienti dall’ospedale austriaco. Nonostante le pazienti ricerche e l’incrocio dei documenti con le mappe catastali, non è stato possibile identificare il luogo dove era stato scavato il cimitero militare.
Le sepolture militari sono profonde un paio di metri e nessun aratro può arrivare così in profondità. Infatti non si hanno notizie di rinvenimenti nel corso di lavori agricoli ma, da ciò che ci è dato sapere, neanche la cospicua attività edilizia che ha interessato Barcon nell’ultimo secolo ha portato a scoperte.
Quanti furono i soldati sepolti?
Ma quanti furono i soldati che morirono a Barcon?
Quanti giacciono ancora sepolti nel cimitero improvvisato in un luogo sconosciuto del paese?
Alcuni numeri li possiamo dedurre da delle lettere scritte nel 1862 dal parroco di Fanzolo ed indirizzate alla curia vescovile di Treviso per chiedere istruzioni sul destino del cimitero militare.
Da questi scritti possiamo ricavare che quasi 500 militi ignoti appartenuti all’esercito imperiale austriaco giacciono ancora sepolti nella campagna di Barcon.
La strada dei morti
Abbiamo indagato tra i barconesi se ci fosse memoria dell’esistenza del cimitero militare e della sua ubicazione ma sembrava che nessuno avesse conoscenze in merito.
Una nuova notizia ci è stata fornita durante la serata di presentazione del libro di Paolo Miotto: è emersa l’esistenza di una vecchia onomastica, ormai scomparsa, che denominava come “strada dei morti” uno sterrato ancora oggi presente nel tessuto viario di Barcon. La strada si trova a est del quadrilatero di Villa Pola e si dirama da Via 3 Armata.
Vista la denominazione del tracciato viario e la vicinanza al luogo dove sorgeva l’ospedale militare austriaco possiamo supporre che potesse essere l’accesso al cimitero perduto.
In mancanza di dati certi e finché non si faranno delle adeguate indagini sul terreno, il mistero dell’antico cimitero militare austriaco rimane ma ora abbiamo un punto geografico da cui partire.
Per maggiori e più dettagliate informazioni:
Barcon di Vedelago. La storia che non ti aspetti
di Paolo Miotto 2023, GoPrint, Camisano Vicentino (VI)