Il filò

Nel dialetto veneto la “L” si perde per cui si scrive filò e si pronuncia fiò.

Filò probabilmente deriva dal latino filatum per l’attività di filatura che era costume svolgere per passare il tempo; un’altra etimologia lo fa discendere dal greco filè (compagnia, brigata) che alluderebbe al suo aspetto sociale.

Il termine filò era dato alle veglie invernali che la gente contadina passava nelle stalle delle case coloniche. La gente unita da parentela, d’amicizia o vicinato si incontrava per stare al caldo, risparmiando la legna e usufruendo del calore animale. 

Il filò era la vera biblioteca degli analfabeti in cui i libri parlanti erano i vecchi che tramandavano l’enciclopedia della cultura orale.
Gli uomini riparavano arnesi, rifacendo ad esempio il manico di badili o i denti di rastrelli, si impagliavano sedie e sgabelli, si lavorava il legno e si improvvisavano giocattoli per bambini. Si conversava, riferendo le novità e le chiacchere, rievocando episodi di vita paesana e famigliare o discutendo lavori campestri, si giocavano a carte o si recitava il Rosario.

Compagnie di giovani partecipavano anche più veglie in una sera, per poter parlare con le ragazze sotto l’occhio vigile dei genitori. Gli approcci amorosi erano regolati da regole non scritte ma che tutti sapevano e rispettavano, in alcuni casi avvenivano delle risse a causa di presunte od eventuali inadempienze alle stesse.

Il filò e la tradizione

Oltre al corteggiamento, nel filò prevaleva la trasmissione degli elementi fondamentali della coltura popolare: favole, aneddoti, indovinelli, canti religiosi, di guerra, di protesta, di lavoro, filastrocche, giochi. I canti e le favole erano accompagnati da qualche boccale di vino.
La maggior parte del tempo era però occupata da racconti fiabeschi, leggende, apologhi e agiografie che avevano la stessa funzione delle telenovelas e soap operas della televisione. Non a caso, alla fine degli anni ’50, il continuo bombardamento televisivo è riuscito ad eliminare il filò dalla nostra cultura e dalle nostre stalle.

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