Trovare la Storia di Barcon
Dopo anni passati a ricostruire la storia di Barcon, grazie al prezioso lavoro di Paolo Miotto e Giacinto Cecchetto siamo riusciti ad avere un quadro migliore sugli avvenimenti accaduti nel nostro paese.
Adesso abbiamo deciso di operare sul campo, letteralmente.
Aggiornamento ritrovamenti: 14 aprile 2025

Trovare la Storia, un progetto di ricerca
Approfittando della pausa invernale delle attività agricole, dalla fine del 2024 abbiamo dato inizio al progetto “Trovare la Storia”.
In accordo con i proprietari dei terreni, svolgiamo delle perlustrazioni nelle nostre campagne alla ricerca di reperti che ci indichino in quale parte del paese si sono svolti i fatti narrati dai documenti storici.
In questa fase le indagini vengono effettuate attraverso l’utilizzo di un metal detector per cui il materiale ritrovato è esclusivamente metallico ma non escludiamo di passare ad altro tipo di attrezzatura se la tipologia di reperti suggerirà la necessità di indagini più approfondite.
Con questa operazione riusciamo a trovare le antiche testimonianze della vita e del lavoro dei barconesi oppure le tracce degli eserciti che sono transitati nelle nostre campagne nel corso dei secoli.
La divulgazione dei ritrovamenti
Un aspetto importante del progetto “Trovare la Storia” è la condivisione delle scoperte che emergeranno durante le nostre indagini.
Aggiorneremo questa pagina con tutti i nuovi ritrovamenti che riterremo interessanti così da far partecipi i nostri compaesani delle ultime scoperte che potrebbero completare il quadro storico di Barcon.
La catalogazione dei reperti
Tutti gli oggetti rinvenuti nel corso del progetto “Trovare la Storia” e ritenuti di particolare interesse storico, vengono registrati catalogando il luogo in cui sono stati ritrovati. In questo modo, se riusciamo a collegare i reperti a determinate vicende storiche, contiamo di posizionare i fatti narrati dai documenti nel punto ragionevolmente esatto in cui sono avvenuti.
Finora abbiamo potuto recuperare una buona mole di oggetti metallici ma, com’era prevedibile, la maggior parte sono inerenti alle attività che i contadini per secoli hanno compiuto nei campi: vecchi chiodi ed oggetti ferrosi che provengono probabilmente dalle attrezzature agricole utilizzate: aratri, carri, ecc.
Da ogni appezzamento che abbiamo indagato sono emersi dei frammenti di un oggetto che dopo una breve ricerca è risultato essere un ferro bovino, in dialetto ciappa: risalente a prima della meccanizzazione dell’agricoltura, testimonia l’impiego dei buoi nella lavorazione dei terreni.
Alcuni dei reperti ritrovati non appartengono oggettivamente al mondo agricolo e di altri pensiamo di poter escludere la provenienza dalle attività o dai possedimenti dei barconesi: sembrano più legati alle vicende storiche che si sono svolte nel nostro paese nel corso dei secoli.
I chiodi antichi rivelano la zona degli accampamenti delle cernide?
Significativamente rilevante è il cospicuo numero di chiodi antichi rinvenuti nel Settore C2: dato il loro numero, possiamo pensare non fossero appartenuti solamente agli attrezzi usati per la lavorazione dei campi.
Probabilmente alcuni potrebbero rappresentare la testimonianza dell’antica presenza di strutture su questi terreni.
Il ritrovo nello stesso settore di monete risalenti al XVII secolo e frammenti di decorazioni di probabile origine militare, potrebbe avvalorare l’ipotesi che qui stanziassero le milizie veneziane durante le loro annuali esercitazioni e che i vecchi chiodi siano le tracce dei loro accampamenti.
Di seguito diamo un breve resoconto delle nostre ricerche.
Consultando la mappa schematica del territorio di Barcon è possibile risalire al settore in cui, durante questa prima fase di ricerca, sono stati trovati i reperti più significativi.

Mappa schematica: il territorio di Barcon suddiviso in settori.
La Storia Trovata: reperti significativi
Reperti militari
Settore C2
Non molto distante dall’antico brolo dei Pola, i reperti trovati in questo settore possiamo farli risalire alla presenza di diversi reparti militari che nel corso dei secoli approfittarono delle vaste distese che caratterizzavano il paesaggio di Barcon.
- Due piccole sfere di piombo: una scalfita e consumata, l’altra regolare e con qualche segno sulla superficie.
Potrebbero essere dei proiettili di un’arma ad avancarica di piccolo calibro (moschetto, archibugio o pistola), meno probabilmente uno Schrapnel (tipo di proiettile per artiglieria) oppure potrebbe trattarsi di proiettili per la caccia. - Due frammenti di bossolo appartenuti al fucile Carcano M.91, adottato dal Regio Esercito italiano dal 1891 al 1945, e probabilmente risalenti al 1917 quando, nel corso della Prima Guerra Mondiale, il 254° fanteria rimase in attesa per più di un mese a Barcon prima di trasferirsi nelle zone di guerra nell’Altopiano di Asiago.
- Due pallottole sempre di fucile Carcano M.91.
- Due frammenti di decorazioni potrebbero essere appartenuti a delle divise, militari o civili, oppure ai finimenti dei reparti di cavalleria.
Finora dalle nostre ricerche non abbiamo trovato nessun riferimento che confermi le nostre ipotesi.
Settore D5
- Un frammento di bossolo (sparato) del fucile Carcano M.91.
Durante la Seconda Guerra Mondiale in questa zona erano state edificate delle “baracche” del distaccamento della Marina Repubblicana ed è documentato uno scontro a fuoco tra i marinai ed i partigiani: è probabile che il bossolo risalga a quel periodo.
Monete
È poco probabile che i poveri contadini avessero addosso del denaro mentre lavoravano i terreni.
Abbiamo comunque trovato delle monete in aperta campagna e la maggior parte presenta purtroppo uno stato di conservazione alquanto precario dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici, alla corrosione provocata dai prodotti chimici utilizzati in agricoltura ed all’usura dovuta alla lavorazione meccanica della terra. Per le più antiche è stato difficile capire che tipo di moneta fosse, tanto da rappresentare un ulteriore lunga ricerca.
Settore C2
- XVI secolo: un quattrino della Repubblica di Venezia.
- XVII secolo: un sesino del Ducato di Guastalla e tre bagattini della Repubblica di Venezia.
- XIX secolo: un centesimo del Regno d’Italia napoleonico, 5 centesimi di Vittorio Emanuele II Re d’Italia e 10 centesimi di Umberto I Re d’Italia.
- XX secolo: 10 centesimi “Ape”, 20 centesimi “Libertà Librata” e 10 centesimi “Impero” di Vittorio Emanuele III Re d’Italia.
Le monete più antiche potrebbero essere appartenute ai soldati delle cernide, le milizie territoriali veneziane che dalla fine del XVI secolo si riunivano a Barcon per le annuali esercitazioni.
Forse la moneta napoleonica testimonia le razzie che le truppe francesi di stanza a Castelfranco effettuarono anche a Barcon perché bisognose di ingenti quantità di fieno per la cavalleria.
Invece alcuni dei centesimi italiani potrebbero essere appartenuti ai reparti che stanziarono a Barcon durante la Prima Guerra Mondiale.
Medaglie votive
Le medaglie o medagliette votive rappresentano una simbologia devozionale verso le figure sante del cristianesimo. Fabbricate in varie tipologie di metalli, più o meno preziosi, in genere venivano acquistate dai fedeli che si recavano nei luoghi di pellegrinaggio costituiscono un settore importante nell’ambito della produzione d’arte sacra minore.
Settore C2
- Una Medaglia miracolosa, immagine devozionale realizzata in seguito alle apparizioni mariane avvenute a Parigi nel 1830.
Definita miracolosa perché avrebbe dato luogo a parecchie guarigioni durante l’epidemia di colera del 1832, la medaglia che abbiamo ritrovato si presenta molto usurata e di difficile datazione. - Una medaglia dedicata alla devozione dei santi Venanzio e Anastasio.
Il martirio dei due santi avvenuto a Camerino (MC) nel III secolo, ha generato un culto molto diffuso in Italia centrale ma praticamente sconosciuto qui da noi. Suggestiva ma non dimostrabile è l’ipotesi che la medaglia possa ricondurre alle vicende di Anastasio Grifoni da Sant’Angelo in Vado, condottiero di ventura marchigiano che nel XV secolo ricevette l’investitura su una vasta campagna a Barcon.
Decorazioni
Settore C2
Due frammenti molto diversi fra loro e di difficile datazione possono far risalire a qualche decorazione militare o finimenti equini. Fabbricati con materiali di poco pregio, uno dei due presenta ancora tracce di doratura in entrambi i lati.
Sigilli di piombo
Storicamente il sigillo di piombo doganale, conosciuto anche come piombino, veniva impiegato come mezzo per autenticare i sistemi di chiusura di contenitori di vario genere: era un modo per garantire l’integrità del contenuto, la provenienza delle merci e rappresentava un segno di identificazione del suo titolare e delle sue proprietà.
Durante le attività del progetto “Trovare la Storia” abbiamo trovato dei piombini sia nel settore C2 che nel settore D5, ma finora non siamo riusciti a datare i reperti.
Altri reperti
Settore C2
- Due frammenti di paletta di cucchiaio, realizzati probabilmente in alpacca (lega rame-zinco-nichel).
- Due parti terminali di manici di posate, anche questi probabilmente in alpacca.
- Un frammento di coppetta.
- Parte del bordo di un oggetto non meglio identificato.
Il tipo di materiale e la patina di questi oggetti fanno propendere per un loro uso in epoca abbastanza antica ma non potendoli datare è difficile farli risalire a qualche evento storico.
Trovare la Storia
Nel documento sottostante abbiamo raccolto i reperti più significativi che abbiamo trovato, cercando di classificarli e datarli: se hai maggiori notizie riguardanti gli oggetti ritrovati non esitare a contattarci.
Scopri cos’è successo nel tuo terreno
Contattaci qualora nei tuoi terreni barconesi avessi trovato degli oggetti e volessi condividerne il ritrovamento con noi, potremo cercare di verificare la loro collocazione nella storia di Barcon e trovare la storia successa nella tua terra.